LE VERITÀ NASCOSTE SULLA TOMBA DI PAPA INNOCENZO VIII

L’epigrafe sulla tomba di Innocenzo VIII in Vaticano contiene un’indicazione interpretata sempre come un anacronismo dagli studiosi (!). Nulla di più falso. Benché posta nel 1621 sotto papa Paolo V Borghese, ristrutturatore dell’Archivio segreto Vaticano, la lapide fotografa una clamorosa realtà sottaciuta, laddove alla terza riga compare questa frase: “Novi orbis suo aevo inventi gloria”, ovvero “Nel tempo del suo pontificato la gloria della scoperta di un nuovo mondo”. Si dice che Giovanni Battista Cybo sia morto il 25 luglio del 1492. Giorno fra l’altro in cui ancora oggi si festeggia San Cristoforo. Il pontefice, consuocero di Lorenzo il Magnifico, a sua volta morto in primavera, sarebbe deceduto una settimana prima che Colombo salpi da Palos. Ma in un’altra zona del mausoleo la data della morte è indicata in un tempo successivo. Senza contare che si sospetta che sia il Magnifico che il successore di Pietro sarebbero stati assassinati col veleno. Se si aggiunge che il successore è il Borgia, se si considera che il feretro bellissimo del Pollaiolo è l’unico traslato dalla vecchia basilica costantiniana alla nuova in un omaggio singolare per un uomo condannato dalla storia, che il papa vi figura, caso unico, in due posizioni in vita con in mano la lancia di Longino, che dà il potere del mondo e l’immortalità ed in morte, è evidente che ci troviamo di fronte a un manufatto pieno di misteri e di verità velate. Fra l’altro che la scritta sia stata attentamente vagliata è dimostrato dal fatto che la parola imperatore, riferita all’infedele turco Bajazet, è stata cambiata in tyranno secondo i nuovi orientamenti del Vaticano. Perché quella correzione mentre la più “eretica” dicitura riferita alla scoperta dell’America è stata lasciata e non viene cancellata?

Innocenzo VIII prima lapide     Innocenzo VIII epitaffio San Pietro

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