ROMA GRAND HOTEL A ORE E A 5 STELLE: GENTE CHE ENTRA GENTE CHE ESCE
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Sarà ma i raggi non portano fortuna all’amministrazione di Roma. Prima quelli della bicicletta dell’incapace Marino, con il quale si pensava di avere toccato il fondo. Ma per la “grande monnezza”, in tutti sensi, che gravita su Roma il fondo è eternamente (Roma città eterna) lontano. Ora la radiografia ai raggi X della sprovveduta bambolina Raggi dimostra che in sei mesi è riuscita nel record dei record del non-fare. Eternamente alle prese con una serie di incarichi regolarmente sballati. Dando la prova seriale di non sapere formare una squadra decente. Al punto che il Campidoglio sembra la porta girevole di un grand hotel a ore e a cinque stelle: gente che entra, gente che esce.
Che la sindaca (ci scusi Napolitano) fosse troppo fragile per reggere sulle spalle il peso di un incarico che piegherebbe Atlante, era presumibile. Sarebbe bastato che si fosse puntellata con fedelissimi all’altezza. Lo sono stati: ma all’altezza del malaffare. Così il carillon della bambolina si è inceppato in continuazione. Ora dice di avere sbagliato, ammette i suoi errori, chiede scusa ai romani. Ma scherziamo? Non siamo mica all’asilo. Pensava forse che la carica di primo cittadino fosse un giochino a padron del monte? E’ nata su un “vaffa” si prenda un “vaffa” anche lei e il suo mentore, che non la può scaricare. Perché sa che se perde ora, perde anche l’Italia. Finirebbero così le illusioni di quanti credono ancora che i grillini siano la panacea di tutti i mali e soprattutto che siano diversi dagli altri. Alla prova dei fatti e delle faide intestine è dimostrato che non basta il voto di protesta di chi non ne può più dell’ horror della politica per fare di loro gli integerrimi paladini di una nuova Italia. Che dal tempo di Dante rimane più o meno la stessa: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”. Ciao, ciao bambina...

Virginia Raggi 1      Virginia Raggi 2

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