CHI SOSTITUIRÀ GLI ALBERI TAGLIATI?
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A Roma si sta verificando uno strano fenomeno. Non cadono solo le foglie (che nessuno raccoglie). Cadono direttamente gli alberi. In una strage dovuta al vento, ma che proseguirà con l’ abbattimento di migliaia di piante pericolanti. La vezzosa sindachessa, che da oltre due anni si adopera per fare della capitale una stamberga con ottimi risultati, lungi dal fare per una volta un “mea culpa” ha detto che gli alberi cadono perché sono fascisti. Insinuando da una parte elogiando dall’ altra. Vale a dire che vengono giù per la loro vetustà, che risale al ventennio, ma implicitamente facendo capire che almeno allora si piantavano. Ha aggiunto una ulteriore minaccia questa decisamente grave e ai limiti dell’incoscienza. E cioè che il panorama della capitale cambierà. In effetti già sta cambiando, perché Roma è diventata la capitale dei tronchi mozzati visibili ovunque ai lati delle arterie. In un danno per l’ambiente forzosamente necessario, ma aggravato dal fatto che non vengono sostituiti. Inoltre quelli sani vengono alleggeriti di molti rami; ma così si finisce per allungare a dismisura i fusti, rendendoli ancora più vulnerabili alle frustate delle raffiche. Ne consegue che non solo l’ ambiente della città è a rischio. E’ a rischio un ulteriore innalzamento dell’inquinamento e delle temperature. Meno ombra più caldo, meno verde più polveri sottili. Basta camminare in estate per i lungotevere per rendersene conto. Se si procede sotto i platani si respira, se si va allo scoperto si boccheggia. Si parla tanto di effetto serra, ma si procede tranquilli alle deforestazioni e alle cementificazioni. Forse sarebbe sensato obbligare alla POLITICA DELL’ OMBRA. Un albero in più non ha mai fatto male a nessuno, un albero in meno è l’inizio della desertificazione. Discorsi di una semplicità elementare, ma forse incomprensibili per la “cheer leader” insediata in Campidoglio. Questo, dopo ben due anni e mezzo, dovrebbe essere “l’anno del riscatto”, ha detto. In effetti qualche buca si riempie, qualche operaio al lavoro si vede, qualche rinfrescatina la si fa. Poco rispetto all’ ignavia “virginiale e raggiante”, che ha caratterizzato l’amministrazione fino ad ora. Guai solo a pensarlo.

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