VIRGINIA RAGGI, LA SINDACA DELLA GRANDE MONNEZZA
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La sciampista che si onora della fascia tricolore e siede in Campidoglio aveva avuto il coraggio di dire ad inizio del 2019: “Questo sarà l’ anno del riscatto”. E’ vero, solo che avevamo capito male. E’ l’anno del riscatto per pantegane, gabbiani, per la spazzatura che fanno di Roma una metropoli mai vista. Una zingara indecorosa. Maleodorante e invasa da sacchi d’ immondizia. La sciampista è la stessa che prima di vincere aveva proclamato: “Vi insegneremo a fare politica”. Anche in questo caso avevamo frainteso. Si trattava di politica del disastro, dell’ incapacità scientifica di operare in positivo, della capacità luciferina di agitare specchietti per allodole come alibi: funivie, stadi … La triste verità è che non si muove nulla, a parte il tourbillon dei suoi fidati imbroglioni. La città è abbandonata a se stessa, con la complicità dei romani veraci e di quelli di adozione, che la riempiono di ogni scarto.
Un problema che si trascina ormai da tre anni. Iniziò prendendosela con i frigoriferi che qualcuno, secondo lei, spargeva ad arte, se la prese con le piogge, perché erano troppo abbondanti, con le foglie che cadevano prima del tempo … Mai un mea culpa. Mentre chi non ha un minimo di rispetto per la dignità della metropoli che amministra dovrebbe avere il buon gusto di farsi da parte. Strade ridotte a percorsi di guerra, verde da giungla ovunque, marciapiedi impraticabili per le persone normali, figuriamoci per i disabili in carrozzella, strisce fantasma, mezzi che vanno a fuoco e senza orari … e si potrebbe continuare con la descrizione di una città diventata il set di un film dell’ orrore. Dalla grande bellezza alla grande monnezza. Forse aveva ragione la Taverna, l’ erinni grillina che fra un turpiloquio e l’ altro, aveva pronosticato che si voleva fare vincere a Roma i Cinquestelle per ferire il movimento a morte. Come puntualmente sta accadendo.
Ma a questo punto qualcuno dovrebbe scavalcare la sciampista e prendere in mano la situazione. Cosa vede il Presidente del Consiglio da Piazza Colonna, cosa vede il capo dello stato dal Quirinale? Possibile non si accorgano dello scempio che investe la città eterna? Possibile che non intervengano? Certo viaggiano in limousine, certo abitano in facsimili di regge, ma qualche sacchetto abbandonato nei loro percorsi dovrebbero pur averlo visto, qualche afrore dovrebbe essere giunto alle loro narici. Facciano qualche giretto più allargato, si rendano conto di persona. Basta poco, ad ogni angolo Roma è un accorato “j’ accuse”. E se è necessario l’ esercito, non si offendano i militari, ma ben venga l’esercito per vincere la guerra dell’ incuria e della zozzeria.

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