Quello che mi sconcerta non è tanto il fatto che diversi dei “grillini diversi” abbiano fatto la cresta. Si sa tutto il mondo è paese. In politica poi è strapaese. Con tanto di sotterfugi per fare cassa, alla faccia della sbandierata onestà. Quello che mi spaventa è il loro presunto o reale candore. Di Maio dice infatti che si era fidato, Casaleggio lo stesso. La Raggi non ne parliamo, si era fidata anche lei, salvo che i suoi “alter ego” sono finiti in galera. L’Appendino, che tutto sommato non pare la peggiore, si era fidata che non succedessero incidenti per la partita di Torino. Anche quelli che cercano di giustificare il loro operato sembrano che si fossero fidati. Come la lei che incolpa il fidanzato. O il lui che non aveva previsto che lasciando il lavoro ed avendo famiglia a carico si sarebbe trovato, con sole 3000 euro, così dice, in ristrettezze economiche. E’ la saga in politichese dei dilettanti allo sbaraglio. Del trionfo nel migliore dei casi, a non essere malfidati (!), dell’inesperienza. Questo è già un Paese dove la politica non prevede niente di niente. Ve lo immaginate lasciare alla guida chi non è in grado, almeno così si giustifica, di prevedere il prevedibile, lo scontato e perfino l’evidenza? Grillo tira le conclusioni che loro restano “diversi”. Sì, decisamente. Ma forse troppo. Biancaneve lasciamola alle favole. Quanto ai nani ne abbiamo già abbastanza.