Siamo la società-del-tutto-in-piazza. Pudore, riserbo, eleganza, finezza, sensibilità … si gettano alle ortiche, come orpelli superati. Addirittura fastidiosi. Roba da dinosauri. L’ ultima paladina dell’ Italietta guardona, orecchie appizzate e occhio al buco della serratura, è la starlette televisiva Elisa Isoardi, quella dagli occhi da cerbiatto e coscia lunga, che fino ad poco tempo fa era la pupa del bullo. Ovvero la fidanzata di Matteo Salvini: foto di effusioni, la mano nella mano, lei che stira da brava geisha le camicie, poi come in molte storie tutto finisce e lei per annunciarlo al paese, avido di pettegolezzi, lancia un mieloso post con le parole di un poeta-cantante. Il che non sarebbe originale, ma nemmeno così riprovevole. Il fatto è che l’accompagna con una foto. Lui e lei a letto, lui senza nemmeno la felpa e ad occhi chiusi, all’ apparenza sfinito, lei in accappatoio e un pezzetto di coscia scoperto, che guarda la camera come per dire guardate
come l’ ho ridotto. Sembrano l’alter ego della “riservata” Asia Argento con il pulcino americano nella loro faida fra le lenzuola. Il guaio è che il Matteo in questione non è un protagonista delle spettacolo (Crozza avrebbe di che dire), ma un uomo delle istituzioni, un ministro e un vicepresidente del Consiglio.
Impegnato più che mai in questi giorni sul palcoscenico internazionale in questioni quanto mai vitali per un Paese a rischio di sopravvivenza. Presentare così il “re nudo” alle ganasce dei Moscovici e degli Juncker, offrirlo all’ ironia corrosiva del virtuale, con le scontate ironie sullo spread che sale e che scende, più che un atto d’amore sembra un atto di perfidia. E un attentato alle istituzioni. Ma ormai l’andazzo è questo, ci si lascia con un selfie, si va in televisione a strombazzare le proprie abitudini fra le coperte o meno, non c’è intervista che non preveda le domande: e con il sesso come la mettiamo, quante volte, nel posto più strano, quanto dura se è duro? E tutti felici di rispondere come se si trattasse della ginnastica in palestra. Non è un caso se abbiamo avuto Cicciolina in Parlamento, se Lussuria fa l’ opinionista, se l’ orgoglio gay sfila in perizoma e se Rocco Siffredi viene ammirato alla stregua di un eroe nazionale. E’ il bel paese che ha ribaltato il vecchio detto che i panni sporchi si lavano in famiglia. adeguandosi alla famiglia allargatissima. E il tutto-in-piazza impazza.