ROMPIBALLE SÌ, MA ANCHE GRATI A GRETA
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Sinceramente non ne so molto di Greta, quella ragazzina con le treccine e incazzosetta, diventata in un battibaleno l’icona della battaglia ambientalista e venuta dal nord a impartirci la lezione di come si deve stare al mondo. Chi ne muove i fili, chi la indottrina, chi ne fa uno strumento a suo uso e consumo? Compreso il business di un libro che ha il suo volto sulla copertina? Da una parte una Giovannina d’ Arco, che si batte per salvare il pianeta, dall’ altra un fenomeno mediatico costruito a tavolino. E come tale capace di rastrellare anche odi e antipatie. Anche perché il faccino di Greta tanto simpatico non è. Greta usa toni stentorei, accusa, piange, quasi maledice, poiché l’ inquinamento, di cui la nostra generazione è colpevole, le sta rubando il futuro. Ora premesso che le teorie scientifiche dicono di tutto e il contrario di tutto a proposito dell’ effetto serra e del riscaldamento globale, nessuno però penso potrà negare che la natura è alquanto incazzata e che da qualche decennio a questa parte gli sconvolgimenti climatici si susseguono ad una velocità impressionante. Siamo troppi e saremo sempre di più. Siamo ineducati e trattiamo la natura come i cosiddetti selvaggi non hanno fatto mai. Giorni fa ardevano la Groenlandia, l’Amazzonia e le Canarie in maniera devastante. Ogni albero che si perde è una boccata di ossigeno e di frescura in meno. Il cemento o l’ agricoltura intensiva che li sostituiscono è uno zolfanello in più acceso su una temperatura crescente. Gli oceani si surriscaldano, i ghiacciai si sciolgono. Ci dicono che i mutamenti sono sempre avvenuti. Sì, ma mai così in fretta. E’ solo l’inizio di una valanga. Riusciremo a fermarla? Ma il tanto criminalizzato Occidente a quanto pare ha la colpe minori, gli ultimi dati danno la Cina e l’ India a seguire come i maggiori avvelenatori del pianeta. E’ l’ accusa che si muove a Greta. Perché non va in quei paesi a sciorinare le sue litanie da petulante bimba-rompiballe? Vero anche questo. Ma è vero pure che le parole di Greta stanno smuovendo intere nuove generazioni, quelle bollate troppo superficialmente come “gretini”. Ecco perché non ce la sentiamo di rifiutare d’ emblai gli ultimatum e i diktat di Greta. Il suo maggior merito è quello di risvegliare nei giovani che saranno il domani un diverso atteggiamento e un maggior rispetto per la vita della terra. Forse quello che non riescono a fare i bunker del potere potrebbe farlo una pupazzetta irosa con le treccine. Per questo ci sentiamo in qualche modo grati a Greta.

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