La politica si fa con i vaffa, l’arte con la presa per il cul. . I tempi sono questi, di un mondo alla rovescia. Non ci prendono in giro solo i politici. Lo fanno alla grande anche i “grandi” artisti. Le chiamano installazioni, provocazioni se le fanno pagare a suon di milioni. Un creativo e un geniale pubblicitario come Maurizio Cattelan riesce a spuntare cifre da capogiro. L’ultima trovata è stata venduta ad una mostra a Miami per la cifra di 120.000dollari. In cosa consiste? In una banana attaccata con un skotch argenteo sulla tela. Una banana vera, con tanto di macchie scure sulla buccia. Quando si ammuffirà la si può anche sostituire. Il concetto consiste in un’opera d’arte rinnovabile, si paga l’ idea. Ieri un altro artista in cerca di visibilità un certo Datuna, l’ ha staccata e se l’ è mangiata. Nessun problema. Basterà andare dal fruttivendolo più vicino. Provocazioni nemmeno tanto originali. A meno che non si tratti di una citazione della banana di Wharol, altro personaggio le cui creazioni si vendono a cifre da capogiro. Ma che almeno è stato un innovatore. Rammento di essere andato alla Quadriennale di Venezia, l’ ultima del secolo scorso. Alla vista di tante bizzarrie, che con l’ arte non avevano nulla a che vedere, pensai: ma sei io in una grande stanza appendessi una serie di manichini impiccati con una fune sono sicuro che farei scalpore come un grande artista. Dopo un po’ su tutti i giornali comparve la foto di un’ altra opera di Cattelan. Una serie di fantocci di bambini impiccati ad un albero. Forse sono un genio.