È IL COLMO LA STATUA DI UNA “DRAG QUEEN” AL POSTO DI COLOMBO
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È un passo importante, almeno sul piano simbolico, per il movimento dei diritti civili Lgbt: nella città di Elizabeth, in New Jersey, sarà eretta la prima statua al mondo dedicata a una persona transgender. Si tratta di Marsha P. Johnson, una delle prime attiviste a combattere contro la discriminazione degli omosessuali e morta in circostanze non ancora chiare. Un traguardo raggiunto sulla scia delle battaglie iconoclaste scatenate dal recente movimento Black Lives Matter: la decisione è stata infatti presa a seguito di una petizione online firmata da 166mila persone. La statua di Johnson andrà a sostituire quella in memoria dell'esploratore Cristoforo Colombo, ritenuto da molti non meritevole di celebrazione a causa delle sue imprese colonialiste.

Così commenta Arcigay Italia. "È sicuramente un messaggio positivo. Penso che dovremmo seguire l'esempio.", ha commentato Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay Italia. "Il nostro Paese ha una storia di attivismo Lgbt molto diffusa ma poco nota. A quali figure italiane dedicherei una statua? Sicuramente a Marcella Di Folco, attrice, presidentessa del Mit (Movimento Identità Transessuale) e prima donna transgender al mondo a ricoprire una carica pubblica (è stata Consigliere comunale). Oppure a Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, due ragazzi che si amavano nella Sicilia degli anni '80, a Giarre, e che, per questo motivo, furono uccisi. Il loro brutale omicidio diede la spinta per la fondazione del primo circolo Arcigay in Italia, quello di Palermo. Ma ce ne sono tanti altri. Come gli attivisti che furono vittime dall'Aids e, non solo dovettero sopportare le sofferenze della malattia, ma anche lo stigma che la società gli aveva cucito addosso: quello di untori e unici diffusori del virus Hiv. Penso che in Italia, purtroppo, occorrerà ancora un po' di tempo per ereggere la statua della nostra Marsha P. Johnson. Una società fa sempre molta fatica a condannare atteggiamenti di violenza e discriminazione socialmente approvati per decenni."

decorazione

È ormai assodato, viviamo in un mondo alla rovescia senza nulla togliere ai diritti dei gay. Togliere la statua di Colombo per lasciare il posto a quella di una “drag queen” è in insulto alla storia, alla storia dell’ umanità, alla storia del progresso e della civiltà. Anche se ogni passo in avanti non è mai solo adamantino. Ci sarebbero tanti mondi per ricordare anche Marta P. Johnson, nella città di Elisabeth hanno scelto il peggiore. E non fa certo onore ad Arcigay Italia che non si rilevi l’ enormità e ci accodi all’ idiozia montante negli Stati Uniti. E non si condanni le iniziative dissennate di un movimento   come il Black Lives Matter.

Ruggero Marino firma

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