LA LEGGENDA È FALSA MA L’UOVO COSMICO-ALCHEMICO RIGUARDA ANCHE COLOMBO
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Abbiamo già visto che la leggenda dell’uovo di Colombo appartiene ad un evento precedente riguardante il Brunelleschi. La figura-simbolo dell’uovo, in quanto segnale di vita nuova-mondo-nuovo-resurrezione, nella sua dimensione cosmica o alchemica, può però ugualmente e perfettamente calzare per quanto riguarda l’impresa del navigatore. A questo proposito proponiamo un excursus tratto da un sito circa l’interpretazione in varie culture della figura dell’uovo. Accompagnandole con alcune immagini alchemiche ed un quadro di Salvador Dalì intitolato “L’aurora”.

Ruggero Marino firma

decorazione

Nella mitologia egizia, la Via Lattea sorse dalle acque con un sussulto di un monticello di terra (il classico tumulo di terra che altro non è se non un insieme di simboli inerenti il femminile e il maschile), venendo divinizzata con il nome di Dea Hathoe: Ra era all'interno di un uovo deposto su questo tumulo da un uccello celeste. Nella prima versione del mito della Ogdoad, la genesi del cosmo, questo uccello celeste è una oca anche se non viene spiegata lla sua origine, tuttavia dopo l'ascesa del culto di Thoth l'uovo si identificava come un dono di questo Dio, per questo motivo l'uccello celeste divenne un Ibis, simbolo di Thoth. Nella tradizione mitologica dei Veda, antichi documenti Induisti, le prime idee di un "cosmo a forma di uovo" derivano da alcune scritture sanscrite: il termine sanscrito per uovo cosmico è Brahmanda che deriva da Brahm che significa cosmo o espansione, più il termine Anda che significa uovo). Alcuni Purana come il Brahmanda Purana parlano estesamente di questo concetto, così come anche il Rig Veda ( RV 10,121 ) utilizza un nome simile per l'origine dell'universo: Hiranyagarbha, che letteralmente significa " feto d'oro" o " grembo d'oro".
Nel mito cinese di Pangu, sviluppato da monaci taoisti centinaia di anni dopo Lao Zi (Lao Tzè scritto anche in altre maniere perché tradotto da vari dialetti), l'universo ebbe inizio sotto forma di un uovo. Un dio di nome Pangu, nato dentro l'uovo, lo ruppe in due metà: la metà superiore divenne il cielo, mentre la metà inferiore divenne la terra; infine il dio Pangu morì e, porzioni del suo corpo, divennero diverse parti della terra. Nella mitologia delle Isole Cook (Polinesia), nel profondo Avaiki (gli Inferi), in un luogo descritto come simile ad un grande vuoto avente una forma di guscio di noce di cocco, abitava la dea madre primordiale, Varima-te-takere. Il suo dominio viene descritto come così stretto, che le sue ginocchia toccavano il mento, ed è da questo luogo che ella creò il primo uomo, Avatea, un dio della luce, un ibrido metà uomo e metà pesce, che fu inviato al mondo di sopra per portare la luce agli uomini. Si dice che Avatea avesse come occhi il sole e la luna.
Come detto fin qui, l'uovo non è altro che un simbolo ben conosciuto e usato in molte culture al mondo, non solo quelle che ho riportato, che riporta la simbologia inerente la vita, lo scaturire di una nuova esistenza ma ancora in latere, mentre, attorniato dal serpente che spesso lo accompagna nella sua raffigurazione, lo collega alla potenza attiva della generazione della vita che già si è sviluppata ma che attende nell'ombra del suo guscio, il momento adatto per rompere le barriere e venire al mondo, portando novità sotto ogni livello.

Rebis Azoth di Basilio Valentino 1624          uovo di Colombo Dali

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