Fra i tanti ritratti di Colombo, la maggior parte commissionati (chissà perché …), da uomini di chiesa vi è quello che fa parte della sala del mappamondo, nel bellissimo palazzo a forma di pentacolo, del “gran cardinale” Alessandro Farnese, appassionato mecenate, a Caprarola. Un salone stupendamente affrescato dove, sulla parete di fondo compare una grande mappa geografica che occupa tutto lo spazio. In alto prima del soffitto, ai quattro lati, ritratti di esploratori: la maggior parte hanno avuto a che fare con le Americhe.
Vi si aggiunge però Marco Polo. Semplicemente un grande viaggiatore anche lui o forse ha avuto, a sua volta, a che fare con il “Nuovo Mondo”? Come abbiamo sempre detto infatti, quando il veneziano parla, nel suo “Milione”, del Cipango già sta descrivendo le abitudini degli indios americani e non certo del Giappone, che non era stato nemmeno scoperto. In più mentre nell’arcipelago giapponese la desinenza “ango” non si trova mai il Mesoamerica al contrario ne è pieno. Oltre ad una mappa conservata a Parigi ed attribuita a Marco Polo dove si vede una parte dell’America del nord.