Dal Forum Italiano della Commissione Internazionale permanente per lo Studio degli Ordini Cavallereschi, dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano e di Famiglie Storiche d'Italia - Sito ufficiale: www.iagi.info :
Ci fu chi disse che i Cybo provenissero dalla Grecia (intesa genericamente come zona ad oriente dell'Italia, visto che si parla di ben prima dell'anno Mille), e che la banda scaccata di tre file del loro stemma alludesse al primitivo cognome Cubea, volendo vedere con qualche fantasia dei cubi al posto degli scacchi...
Noi propendiamo per una derivazione di questo stemma (magari sotto forma di brisura) dall'arma degli Altavilla, ma si tratta di un altro discorso: rimanendo al nostro tema, un ramo dei tosco-liguri Cybo pare si sia diramato nel 970 in Napoli nella persona di Tomasello, i cui discendenti presero per l'appunto il cognome Tomacelli e l'arma con la banda scaccata, alla quale il ramo ligure avrebbe aggiunto in seguito di tempo il capo di Genova. Nel XII secolo un Riccardo Tomacelli fu almirante delle squadre navali siciliane, e nel 1185 salpò da Messina alla volta dell'Oriente per ottenervi importanti successi in missioni militari. Credo che più o meno a tale periodo si possa far risalire la presenza della famiglia nell'isola, ove fu nota sia come Tomacelli (ed in pieno vigore ancora nel XVIII secolo), sia come Cybo (dove ebbero la contea di Naso).
L’origine greca di Innocenzo VIII Cybo è per noi scontata. Avevamo già lanciato (nella sezione araldica) la possibilità dell’origine dello stemma di famiglia da quello degli Altavilla, identico se non fosse per l’aggiunta della croce di Genova e del tutto uguale a quello degli odierni duchi di Veragua, i discendenti di Colombo. Oggi vediamo quella ipotesi suffragata dall’ Istituto araldico genealogico italiano.
In più sulla tomba di Roberto il Guiscardo, fra l’altro signore di Sicilia, si può notare una croce che rinvia ai cavalieri di Rodi, oggi, di Malta. La stessa croce, sia pure con la variante del colore che rimanda ai Templari, compare sulle vele delle caravelle di Cristoforo Colombo. In un “fil rouge” che rinvia sempre agli ordini cavallereschi, compreso quello del santo Sepolcro. Curioso che le profezie di Malachia parlino inoltre di Innocenzo VIII come del “Praecursor Siciliae”. Il papa, con il padre Aronne, visse alla corte del re di Sicilia. Di cui abbiamo visto erano signori gli Altavilla. L’isola ricorre inoltre più di una volta nei rarissimi toponimi presenti negli scritti del navigatore. Sempre riferiti al sud d’Italia.