Sono in aumento le proposte di rimuovere alcune delle tante statue di Cristoforo Colombo. Senza però sapere chi erano veramente gli indigeni.
di: Emiliano Stella
Colombo non era un filantropo ed i conquistadores spagnoli non sembrano proprio, a 500 anni di distanza dal loro sbarco in Messico, una scolaresca in gita o un pacifico gruppo di boy-scout. Non fraintendete dunque ciò che leggerete, ma allo stesso tempo non credete alle storie che vogliono dipingere le civiltà Maya, Inca e Azteca popolate da “buoni selvaggi”, arretrati sì, ma col cuore d’oro.
A Barcellona “i consiglieri di estrema sinistra vorrebbero abbattere la statua dedicata a Colombo sulle Rablas”, scrive Stefano Magni, mentre a Malibù, negli Usa, un gruppo di studenti universitari è riuscito ad ottenere la rimozione del busto del celebre esploratore genovese. Colpevole, a loro dire, di aver dato il via, inconsapevolmente, ad un atto di pura conquista e sterminio che si sarebbe perpetrato per vari secoli.
Ci vuole tanta ignoranza storica, per dire e credere che gli indigeni che allora popolavano l’America fossero tutti indifesi ed inermi. E che 500 persone, magari munite di armi da fuoco moderne, ne hanno sopraffatte 100mila senza l’aiuto di nessuno.
La verità (e se volete toccarla con mano visivamente vi consigliamo il film “Apocalypto” di Mel Gibson) è che esistevano nell’America precolombiana popolazioni guerriere che sistematicamente ne sottomettevano altre. Ed oltre a schiavizzarle per utilizzarle nei lavori più faticosi ed ingrati, uccidevano i loro appartenenti in riti sacrificali cruenti che si protraevano per giorni.
È lecito pensare che all’arrivo degli europei alcuni popoli abbiano intravisto in loro una speranza di riscossa contro gli oppressori autoctoni. Ed è verosimile che si siano alleati con i nuovi padroni che cancellarono primitivi riti propiziatori che in taluni casi comprendevano anche veri e propri casi di cannibalismo.
Da “L’ultima ribattuta”.
Pur non condividendo per filo e per segno l'articolo ci pare che nella sostanza colga il segno nello schierarsi contro la vergognosa campagna che sta investendo Colombo e le sue immagini in America.