MINIME E MASSIME 1 - UN LIBRO PER TUTTE LE STAGIONI
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COMUNICATO PER GLI AMICI FEDELI. UNA LETTURA STIMOLANTE SOTTO L'OMBRELLONE O IN UNA BAITA DI MONTAGNA
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Ruggero Marino copertina MINIME E MASSIME 1       Romina Tondo libro Minime e Massime 2018

Aforisma nasce dal greco “aphorismòs”, definizione. Se l’ etimo è sicuro, l’ attuale contenuto è polisenso, anzi magmatico. Alla classica sentenza sono seguiti tanti altri modelli. Duemila e passa anni fa era aforisma una regola della medicina ippocratica; oggi lo è anche una felice battuta di Totò. Perfino il tweet di un ministro ben dotato. Irrinunciabile è soltanto la “brevitas”. Di qui l’ eccellente glossa di Robert Musil. “L’aforisma è il più piccolo intero possibile”. A me è capitato di paragonarlo alla cornice messa intorno ad un istante prezioso. O al chiarore intermittente di una lucciola. Negli aforismi raccolti da Ruggero Marino si alternano tutti i modelli: dal rilievo sapienziale al racconto in miniatura, dal curioso gioco di parole al fulmineo paradosso, dall’ indignazione morale al frammento arrotondato dal fiume della vita. Non mancano neppure le invenzioni lessicali (vedi “ripascimento”) e gli spunti “hard-core”. L’ autore ama e odia il computer: forse appunta qualche idea in modo più acrobatico (Oscar Wilde colava nettare sui polsini inamidati).
I sentimenti principali che emergono dall’ antologia? La profonda compassione per l’ uomo, inguaribile “terricolo”, e quindi lo spirito caritatevole. La sproporzione tra la scintilla del divino e l’ incendio del maligno. Il dubbio quasi metodico, la calma solitudine, gl’ intenti educativi. Eppoi, la netta avversione al neo-paganesimo, al pacifismo di piazza, alle sanguisughe incravattate, alla sociologia chiacchierona, al pretenzioso paraculismo giovanile. Marino non le manda a dire: il “fuoco amico” è, paro paro, “fuoco stronzo”. Tra un aforisma e un versetto, si affacciano personaggi di ogni epoca: Erode e Bertinotti, Craxi e Prometeo, Davide e Berlusconi, Bin Laden e Sabrina Ferilli. Un accenno a Cristoforo Colombo ( l’ autore, si sa, è un appassionato studioso dell’ ammiraglio più illustre). Un chicco da rubare al grappolo aforistico ? “Ogni forma di potere, come la carta moschicida, attira gli insetti”. La politica occhieggia, sorniona qua e là, descritta con l’ efficace nonchalance dei giornalisti di razza.
Agli aforismi, nel libro di Marino, si alterna una sorta di “poesia-surf”. Ad libitum. Risolve pure l’ ormai molesto problema di Amleto. “Essere/ o non essere?/ Esserini”. E non dimentica nemmeno di fare il verso all’ immenso Ungaretti. Il nero e il bianco si dilaniano dentro l’ unico “io”. I sogni sono corrosi come le epigrafi di un lontano presente. Nell’ amore e nelle sue bizze trionfa l’ eterno femminino 2.0 e oltre. Ah, il bacio sgonfio sulle stupende labbra “canottate”! La vena lirica, però, non riesce a soffocare quella aforistica. Appena due ariette superano i dieci “righi”: ovvio il ricorso al vocabolario di Gadda per passeggiare in controscritture che mescolano amarezze e sorrisi. Anche esercitazioni grafiche. Il mio furto, nella parte finale, esalta il meteo: “L’ arcobaleno/ è il clown/ della pioggia”. In conclusione, un libro da leggere senza fretta dando spazio alla riflessione. Ottimo il consiglio di Herman Hesse: assaporare ogni pagina a sorsetti, più al risveglio che a tarda sera. Tenendo a mente che un aforisma è opera di chi l’ ha scritto per due terzi soltanto; il resto è a carico di chi sta leggendo.
DINO BASILI

Minime e massime, Ruggero Marino 3/5
Aforismi, battute, frasi lapidarie, pensieri di vita mancata e di vita vissuta, amori perduti, passato lontano, nostalgia di ciò che poteva essere e non è stato, Marino scrive pensieri di una intera vita pienamente vissuta con un velo di tristezza e aperture poetiche di grande spessore, una raccolta che aiuta a vivere , una fatica utile a chi scrive e a chi legge.
pag.154 ottobre 2018 Edizioni Letteratura Alternativa

“Minime e massime” ( Edizioni Letteratura Alternativa ) è un libro particolare, un libro di aforismi. Ha un senso, oggi, in un mondo sempre più tecnicistico, sempre più schiavo dei new media, sempre più urlato, scrivere – e leggere – aforismi? Vale a dire, pensieri, riflessioni, frasi, semplici idee trasferite sul computer e sulla carta ? Leggendo questi aforismi di Marino parrebbe di sì. Dalla politica alla natura, alla storia, alla realtà quotidiana, al mondo dello spettacolo, ai misteri più profondi e più insondabili dell’universo, l’autore veleggia leggero, ora sarcastico, ora nostalgico, ora inguaribile sognatore, ora castigatore di mode e costumi non certo irreprensibili. Negli aforismi di Ruggero Marino si alternano tutti i modelli letterari, dal racconto in miniatura, al gioco di parole, alle invenzioni lessicali in una sorta di fuoco d’artificio dal quale si intravede la pochezza, ma anche la solitudine dell’uomo, che non merita, forse, di vivere in questo mondo. Leggendo e rileggendo queste minime e massime, come le definisce l’autore, emerge un profondo, sano pessimismo su quelli che sono i temi portanti della nostra epoca pessimismo che Marino, di quando in quando, stempera con la sua visione personale del mondo : “ Le stelle sono stampelle alle quali appendere i sogni “. Un libro da leggere senza fretta – sottolinea nella sua prefazione Dino Basili - dando spazio alla riflessione. “Ottimo il consiglio di Herman Hesse – scrive ancora Basili - assaporare ogni pagina a sorsetti, più al risveglio che a tarda sera. Tenendo a mente che un aforisma è opera di chi l’ha scritto per due terzi soltanto; il resto è a carico di chi sta leggendo”.
LUIGI SAITTA

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