22 maggio 2016
Le presunte rotte seguite dai colonizzatori
Nelle sepolture dei nativi americani sono stati rinvenuti soggetti con tratti decisamente arcaici, il che indica una migrazione molto più antica dei nativi incontrati dai conquistadores. Non a caso le tracce più datate di presenza umana in America del Nord, rinvenute in South Carolina, presso il fiume Savannah, sono carboni di un focolare che risalgono a 50 mila anni fa, ben prima dell'arrivo degli amerindi, giunti nel continente attraverso la Beringia solo alla fine dell'era glaciale, intorno a 15 mila anni fa. Nel Messico centrale, vicino a Puebla, sono emerse impronte umane datate 40 mila anni fa, in Cile a Monte Verde sono state trovate tracce di 33 mila anni fa, mentre a Pedra Furada in Brasile alcuni reperti sembrerebbero risalire a quasi 60 mila anni fa, cosa che ha fatto anche supporre una traversata dall'Africa alle coste sudamericane. Sono state rilevate similitudini genetiche tra i nativi del Nord America e gli antichi cacciatori siberiani arrivati dall'Eurasia inseguendo i mammut. I resti di tipologia pa,leoasiatica diversa dai classici nativi americani, sono riconducibili a uomini simili ai giapponesi preistorici della cultura Jomon. I campioni sono numerosi e di varie epoche, come ad esempio l'Uomo di Kennewick, nello Stato di Washington, datato 9200 anni fa: è affine agli attuali Ainu del Giappone e condivide dei geni con gli abitanti delle isole Chatham, in Polinesia, che a loro volta discendono dai Maori. Le ricerche hanno pure suggerito traversate paleolitiche ad opera di antichi marinai provenienti dalla Cina. Esiste anche la teoria "solutreana", che propone uno sbarco in Nord America dei popoli stanziati intorno a 20 mila anni fa sulle coste atlantiche d'Europa. La proposta, formulata sulla base della similitudine tra le punte di lancia dei popoli solutreani europei e dei Clovis americani, al momento non ha trovato conferme. Era stata annunciata la possibile origine francese di una punta in selce scoperta in Virginia e datata 19-26 mila anni fa, ma al momento non è stata ufficializzata alcuna conclusione. La genetica ha rilevato, inoltre, delle commistioni tra gli aborigeni dell'Australia e della Nuova Guinea con i popoli dell'Amazzonia, lo stesso scheletro messicano della cosiddetta Eva de Naharon apparteneva a una donna di tipo australoide, vissuta 13 mila anni fa. In tema di traversate transoceaniche, sono stati anche registrati arrivi dalla Polinesia su zattere rudimentali, ma efficacissime, in epoche molto antiche.
G.G.