Il ritrovamento di un anello d’argento vichingo con la scritta "per Allah" potrebbe svelare l’esistenza di antichissimi rapporti commerciali e culturali fra le due popolazioni.
Fra il nono e il decimo secolo dopo Cristo le popolazioni scandinave facevano affari con gli islamici. Il ritrovamento di un anello d’argento vichingo con la scritta "per Allah" potrebbe svelare l’esistenza di antichissimi rapporti commerciali e culturali fra le due popolazioni. Il monile fu scoperto a fine ’800, ma ben presto è stato dimenticato nei magazzini di un museo svedese. Adesso è riaffiorato. "Fra la Scandinavia e califfati islamici medievali la distanza era immensa - ha spiegato Sebastian Warmlander dell’Università di Stoccolma - ma questo anello costituisce la prima prova di interazioni dirette fra i vichinghi e le popolazioni musulmane". L’anello, con un vetro ovoidale colorato tipico della gioielleria vichinga su cui è tracciata la scritta "per Allah", è stato analizzato da un team di archeologi svedesi coadiuvato da alcuni studiosi britannici e getta una nuova luce sulla portata dei commerci dei vichinghi. Ritrovato più di un secolo fa dove sorgeva l’antico avamposto commerciale di Birka, l’anello non era mai stato studiato ed era appunto quasi stato dimenticato insieme ad altri reperti in un magazzino. Sopra la scritta che solo ora è stata studiata, si trova l’incisione assai rovinata dal tempo e dall’usura di un inno ad Allah. Secondo gli studiosi, l’anello sarebbe appartenuto a una donna musulmana giunta in Scandinavia oppure, ed è più probabile, a una donna vichinga che lo aveva ottenuto grazie a uno scambio commerciale o alla ricettazione di oggetti rubati.
Giovanni Neve
In seguito a questi contatti i Vichinghi potrebbero avere avuto accesso a mappe, custodite dagli islamici come attesterà in seguito Piri Reis nella sua famosa carta del 1513, che avrebbero agevolato lo sbarco dei navigatori nordici sulle coste del Nord America. Non a caso gli indios avevano il ricordo della venuta di uomini bianchi con la barba, considerati alla stregua di divinità.