Un mondo segreto emerge in Bolivia: nascoste nella foresta tropicale, ecco che appaiono antiche e straordinarie città. Vantano piramidi coniche alte 21 metri, una vasta rete di bacini idrici, un network di strade rialzate, numerosi terrazzamenti estesi per 22 ettari. Si tratta di una struttura urbanistica sofisticatissima, di epoca preispanica, che doveva essere densamente popolata e tuttavia in armonia con la natura rigogliosa del Sud America. Resa nota sulla rivista “Nature”, la scoperta si deve a un team di ricercatori. Costruite dalle comunità Casarabe tra il 500 e il 1400 d.C., si trovano nella zona di Llanos de Mojos e svelano una storia inedita per le civiltà precolombiane dell’Amazzonia sud-occidentale. Già in un serie di studi precedenti era emerso che questa popolazione aveva colonizzato una vasta area, pari a oltre 16 mila chilometri quadrati. Le prime indagini convenzionali avevano rivelato un'area centrale terrazzata, oltre a fossati che racchiudevano il sito, e numerosi canali. “E tuttavia la fitta vegetazione in cui si trovavano questi insediamenti ci aveva impedito, finora, di osservare i dettagli strutturali”, sottolinea Betancourt. A strappare il velo, perciò, è stato l’hi-tech del Lidar, acronimo di Light Detection and Ranging.
Il cosiddetto “laser aereo” consente di rilevare le caratteristiche del terreno con uno scanner laser collegato a un elicottero, un piccolo aereo o un drone: i mezzi sono in grado di trasmettere 1,5 milioni di impulsi laser al secondo. Nella fase successiva, quella di analisi dei dati, la vegetazione viene rimossa digitalmente, creando così un modello virtuale, che può anche essere visualizzato come una raffinata immagine 3D. “I primi risultati sono stati eccellenti - spiega Prümers, coordinatore dello studio -. Hanno dimostrato l'efficacia della tecnologia anche in una fitta foresta pluviale”. Gli esperti hanno mappato un totale di 200 chilometri quadrati dell’area. Sono emersi due siti straordinariamente grandi, rispettivamente di 147 e 315 ettari, in un fitto sistema di insediamenti a quattro livelli. “Con un'estensione da Nord a Sud di 1,5 chilometri e da Est a Ovest di circa un chilometro, il sito più esteso trovato finora è grande quanto Bonn nel XVII secolo”, aggiunge Betancourt. Sono state, infatti, rinvenute piramidi, strade e canali. Un insieme di realizzazioni studiate per essere in equilibrio con un habitat rigoglioso, ma fragile. Le architetture suggeriscono l’esistenza di una fitta rete sociale. “E’ una realtà – aggiunge lo studioso – che ribalta le idee precedenti”. Non è ancora possibile, però, stimare quante persone abitassero in quegli insediamenti - afferma Prümers -. Ma di sicuro i nostri risultati scardinano l’idea che l’Amazzonia Occidentale fosse poco abitata in epoca precolombiana”.