So che mi espongo alle facili ironie, ma è la pura verità. Quella chiesa mi aveva sempre attratto con i suoi reconditi arcani e la nave posta di fronte all’ esterno come fontana. Era come un richiamo misterioso, che non riuscivo a codificare. L’avevo visitata tre volte senza accorgermi del perché. Finalmente girando su internet l’ho trovato. Sulla facciata di Santa Maria in Domnica (la madre di Dio come la Santa Maria di Colombo) a Roma, sul colle del Celio, in alto, quasi impossibile alla vista dal basso, a meno che non ci si allontani, spicca in posizione perfettamente centrale rispetto agli altri emblemi lo stemma di Innocenzo VIII, il papa certamente consanguineo di Cristoforo Colombo. Una chiesa misterica ricca di simboli esoterici e massonici nel soffitto a cassettoni. E’ nota anche, guarda caso, come la chiesa “della Navicella”. Fa riferimento alla scultura romana, come detto, di una nave posta nello slargo antistante il tempio e trasformata successivamente in fontana da papa Leone X Medici. Il figlio di Lorenzo il Magnifico (i Medici furono fra i finanziatori del viaggio del 1492), consuocero del pontefice, che fu fatto cardinale da Innocenzo VIII in minore età ed al quale fa riferimento, al ritorno dal viaggio di “scoperta”, proprio Cristoforo Colombo che chiede al pontefice di fare analogamente cardinale il figlio minore Diego. In un appello ad un papa che il Pastor definisce “marinaio” e che fu lo sponsor e il “deus ex machina” del viaggio di “scoperta”. Un altro indizio rimanda a papa Simmaco. La chiesa è ricordata infatti negli atti del sinodo di papa Simmaco nel 499. In San Pietro papa Cybo creò con la grande pigna romana, oggi nel cortile omonimo del Vaticano, la Simmaco fons. I restauri del XVI secolo ai quali si deve l'aspetto che la chiesa mantiene ancor oggi, la legano strettamente ai Medici, cardinali titolari della basilica lungo tutto il secolo. Il primo (1492-1513) fu Giovanni di Lorenzo de' Medici, il futuro Leone X, su incarico di Innocenzo VIII. Nel timpano ai lati dello stemma di Innocenzo VIII vi sono quelli dei cardinal Giovanni e di Ferdinando dei Medici. Il mosaico dell'abside raffigura la “Madonna in Trono fra due schiere di Angeli”. Sopra l'arco vi è il “Salvatore fra due teorie di apostoli”. L' opera è la raffigurazione iconografica della” missio apostolorum”: ”Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra: Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (mt. 28,18-19)”. Esattamente il compito realizzato con il viaggio di Cristoforo Colombo. Quello Spirito Santo, come scrive più volte il navigatore, presente “in cristiani, musulmani e ebrei e di qualsiasi altra setta.”