LA SOLITUDINE DI DIO
Da quando Dio
sta pensando a me?
Da quando il mare
cantava nel vuoto.
Da quando il cielo
si specchiava nel nulla.
Da quando sentendosi tradito
nel tormento di essere Dio
cercò rifugio nelle creature.
Da quando alla fine
stanco si fece uomo
e sulla croce nei chiodi
stava cercando
con lo sguardo me.
Per non essere solo.
IO E DIO
Dio che c’è, Dio che non c’è,
Dio che folgora di fede
e a me che la cerco non la concede.
Dio al quale parlo ogni sera
e nel silenzio non risponde mai.
Dio che invoco, come sua Madre,
per restare solo alle soglie del sonno.
Dio al quale come un bambino
nella cantilena dei perché
avrei tante, tante domande da fare.
Dio perché il male? Dio perché la sofferenza?
Dio perché il dolore? Dio perché la guerra?
tu che parli d’amore.
E se anche riuscissi a spiegarmi
la ragione dei massimi sistemi
e dei grandi misteri per ammonire l’uomo
Dio dimmi perché tante inutili torture:
perché la malattia
perché una mente ottenebrata
un corpo che si buca
come un orcio di sangue?
E potrei continuare …
Dio non riesco a capire,
dammi almeno un perché,
Dio cosa ti ha insegnato tua Madre?
Eppure il libro dice, Dio misericordioso,
che siamo stati fatti
a tua immagine e somiglianza.
Dio hai sbagliato qualcosa?
Qual è la tua immagine?
Quella vera. Dov’è la somiglianza?
Solo nel fare il male
che sa fare anche l’uomo?
Dio, non bastava il diavolo
a fare quello che sai fare anche tu?
GIUBILEO
Se ne va nei fuochi
dell’ultima notte
il bagliore umbratile
di un morto Millennio.
Per mano anch’io
di pallida fede
dietro i passi sghembi
di un vecchio ricurvo.
Si inginocchia l’acciaio
vestito d’arcobaleno
del papa straniero
all’uomo ed al tempo
sotto la Porta Santa.
Mille anni davanti
anno del Giubileo.
L’antica tromba
dell’ebraico jabel
risuona nel tunnel
dei secoli in cammino
e le parole affondano
in cerca del perdono.
Sangue di martiri
sangue di eretici
sangue d’innocenti
sangue di streghe
sangue di cavalieri
sangue di una croce
sguainata come spada.
E pellegrini andiamo
gli uni come gli altri
con le preghiere o meno
incontro al tempo nuovo
sogno inseguito
dal tempo di Adamo.
Tutti in qualche modo
pellegrini del mondo.
E mille anni davanti:
chissà se riusciremo
ad essere Uomini.