Con la quarantena ci si dedica anche a risistemare cose lasciate indietro per tanti anni. E’ come entrare e rovistare in una vecchia soffitta. E’ capitato anche a me. Ed ecco apparire lavori di quando ero ragazzo, che avevo in gran parte dimenticato. Nella mia mente, avevo poco più di venti anni, dovevano essere testi per canzoni, mi immaginavo paroliere. Ne ho ritrovate circa venti, mi paiono ancora attuali e mi diverte riscoprirle. Ve ne propongo una:
I BAMBINI DEL MONDO
Li ho visti ridere i bambini del mondo
Sono tutti uguali se fanno un girotondo
Hanno una mamma che li sa coccolare
Un cane o un gatto per farli giocare
A Oriente e Occidente con lo stesso sorriso
Sgranano gli occhi su un limpido viso
Portan nell’ animo un fardello d’ amore
Che canta ovunque le lodi del Signore.
Su almeno un giorno facciamoli felici
Cacciando via la nostra indifferenza
Scordando che la vita ci ha reso delusi.
Sento che chiama la voce di un bambino
Solo e lontano non ha più una famiglia
Vale la pena di mettersi in cammino.
Li ho visti litigare i bambini del mondo
Imparano anche loro a battersi a fondo
Basta richiamarli con un poco di cuore
scoprire che è piccolo ogni loro dolore
Basta seminare un po’ meno di orrore
E capire che l’odio è solo un grande errore.
Per ritrovarsi infine tutti nei giardini
E fare della terra il mondo dei bambini.