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È evidente che chiamarsi Christo può dare alla testa, ma pretendere addirittura di fare camminare le persone sull’acqua … L’artista che impacchetta (da non confondersi con quella becera trasmissione tv dei pacchi) ci ammannisce l’ultimo suo pacco. Una passerella colorata sul lago d’Iseo lunga tre chilometri.

Un’esperienza unica (!) a detta delle pecore che la percorrono. Si fanno file di ore, tutti incolonnati proprio come un gregge senza fine, pare persino 50000 persone al giorno. Un’opera costata un’enormità, soldi che si sarebbero potuti impiegare altrove con maggiore utilità. Ma il bulgaro, considerato un grande guru della land art, dove va, se non impacchetta qualcosa, entra in crisi di astinenza. Confesso che a sentire parlare di arte mi viene da urlare alla Fantozzi: “E’una cagata pazzesca”. Perché sarà pure divertente come gita fuori porta alternativa, ma cosa c’è di tanto diverso dalle anonime passerelle per l’acqua alta a Venezia? Un’idea? Ma allora Disneyland? Si dice che ha valorizzato bellezze naturali sconosciute ai più. Va bene e allora lo si prenda per un ottimo pubblicitario del turismo. Ma per carità non parliamo di arte. Specie in un paese dove gli autentici geni crescevano come i funghi ed oggi si rivoltano nella tomba di fronte a questa enfatizzazione mediatica per un’opera artisticamente all’altezza delle piste per le biglie, che da ragazzi facevamo al mare con la sabbia...

 

Christo Iseo 1     Christo Iseo 2

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