PIÙ CHE DIGNITOSA L’USCITA DI SCENA DI RENZI DOPO LA PESANTE SCONFITTA
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A me l’uscita di scena di Renzi è piaciuta. Mi è piaciuto anche il quadretto familiare con Agnese fuori quinta e composta a dargli coraggio. Per una volta abbandonate le smargiassate il Matteo sconfitto si è rivelato umano e dignitoso. Forse si atteggia a duro e prepotente senza esserlo fino in fondo. Non e’ stato un referendum, è stato un “deguello”: uno contro tutti. Con i suoi compagni di partito avvelenati e decisi a farlo fuori. E’ vero i comunisti non mangiano i bambini, mangiano i loro leader. Renzi ci ha messo la faccia, ha ammesso la debacle in tutta la sua inattesa dimensione. E si è dimesso, come a suo tempo aveva dichiarato. Sinceramente credo che si sia persa un’occasione, ma l’odio (“non pensavo che mi odiassero tanto”), i difensori della costituzione e gli esperti di matite hanno stravinto. Mi auguro, ma rimangono forti dubbi (al punto che a quanto scritto tempo fa e che ripropongo non cambierei una virgola), che abbiano visto giusto, anche se l’assembramento e perché no l’accozzaglia non mi pare foriera di futuri traguardi. D’altronde basta guardarsi intorno. Se non renzi chi? Dove stanno gli uomini in grado di rimettere in sesto la baracca di una repubblica baldracca? Basta guardare i toni di tutta la campagna referendaria per capire che quasi nessuno pensava all’italietta, ma solo al proprio tornaconto politico. Che ritorna trionfante nei festeggiamenti di chi ha vinto. E il paese? Quello conta solo negli stadi e forse in occasioni dei terremoti. Salvo poi scoprire che anche le ricostruzioni sono preda della corruzione. Con la benedizione di tutto l’arco politico.

sconfitta referendum 2016 Renzi

decorazione

Vedo che tutti si sbattono per il sì o per il no. Non sempre dandone motivazioni plausibili. Vedo che il no è dato in netto vantaggio. E allora anche io mi butto nella mischia con il rischio di alienarmi più di un’amicizia. Perché in Italia da sempre è purtroppo così: se non sei con me sei contro di me. Il perché e il percome? Superflui. E allora confesso che io sono e sarò per il SI’. E cerco di spiegarmi. Renzi è indubbiamente arrogante, ai limiti della buona educazione. Basta guardare come sfila quando con ospiti illustri passa in rassegna le truppe per capire che ha un ego ipertrofico. Si trascina fra gli scheletri nell’armadio “uno stai sereno” raccapricciante. Promette anche ciò che sa di non poter mantenere. Ma chi non lo ha fatto prima di lui? Parla e straparla. Ma almeno parla bene, i suoi argomenti sono convincenti, utilizza concetti e parole come un giocoliere. Ha avuto il coraggio di mettere alle corde i sindacati, cosa che nessuno si era mai azzardato nemmeno a pensare. Lo dicevano schiavo della Merkel, si muove in Europa come un Gianburrasca insolente. Ha un'energia straripante, ai limiti del dono dell’ubiquità. Un venditore di pentole, un piazzista? Francamente non mi pare. Certo non tutto, ma qualcosa sta portando a casa. Gli 80 euro, i 500 per i giovani sono mancette elettorali? Probabile, ma le idee sono buone e lui almeno le ha avute. La riforma della costituzione non è perfetta? Nulla, specie in politica, è mai perfetto. Perché poi non si potrebbe correggerla una volta sperimentate le novità invece di attendere ancora? Intanto qualcosa cambierebbe e forse si snellisce veramente l’iter delle leggi. Il senato è un senaticchio? A mio avviso è il punto più debole di tutte le novità. Troppi e troppo delicati i compiti per personaggi che in passato non hanno dato grandi prove. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. La verità più vera di tutta questa interminabile, noiosissima faida sta nell’ingombrante presenza di Renzi. Sicuramente non il meglio possibile, ma allo stato dei fatti il meno peggio. Per cui non stiamo parlando di un referendum sulla costituzione, ma di un referendum su Renzi si o Renzi no. L’unico leader su piazza, come ha detto Berlusconi. In grado inoltre di irritare la sinistra fondamentalista come il cavaliere.. E quindi come lui da affossare. Anche in assenza del bunga bunga.

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