I COATTI AL POTERE E IL DISCO ROTTO IMPERANTE DEL CULO
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Sempre più in basso. Sempre più verso l’abisso. Lo avete sentito Roberto Giachetti, vicepresidente nientemeno che della camera dei deputati, all’assemblea del pd? Dare della “faccia di culo” a quello che dovrebbe essere il prossimo sfidante di Matteo Renzi? Quella faccina acerba e appena irsuta di Roberto “Davide” (contro Golia) Speranza (in che cosa?). E pensare che il gentleman avrebbe potuto essere il sindaco di Roma, se non ci si fosse messa di mezzo quella nullafacente della bambolina Virginia Raggi, anche lei figlia del grande “vaffa” del sor Grillo. Ma che cosa sta accadendo alla politica italiana, fra un movimento-partito maggioritario fondato sul vaffa e un partito al potere che si prende a vaffa in faccia? Ma che cosa sta accadendo al pd, fra un aspirante sindaco, unto, mai sbarbato e trasandato con il look da lavavetri al semaforo e un aspirante leader, mai sbarbato pur se azzimato e apostrofato come zimbello dai suoi stessi compagni di partito? Ma che cosa sta accadendo al lessico dei parlamentari italiani che all’incapacità e all’ignoranza aggiungono persino il turpiloquio come in un cinepanettone? Purtroppo avvelenato per il cittadino italiano. E’ chiaro che con questi chiari di luna un Matteo Renzi, il Golia di turno, pur con tutti i suoi difetti, appaia un gigante. Mentre sarebbe ora che chi usa un linguaggio da trivio venga messo quanto meno in quarantena. Dovrebbero essere di esempio. Non sono in grado di andare più in là del malcostume da borgata ormai imperante ovunque. Il coattismo al potere. Così in alto così in basso filosofeggiava qualcuno anticamente. Che non si sarebbe mai nemmeno sognato questo sfacelo.

Roberto Giachetti       Roberto Speranza

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