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In principio furono i girotondini: intellettuali, persone serie e non di una certa età che, dandosi la mano, facevano come i bambini, poi venne il “popolo viola”, che scelse un colore mortifero, si rivelò profetico per lo stesso movimento. Seguirono i “vaffa day” del comico canuto e nacquero i “cinque stelle”. Quasi tutti folgorati e miracolati dalla politica all’ italiana. Ora è la volta delle sardine. Il loro leader è un emulo di Di Maio. La ribalta del nulla o quasi. Sono i piazzisti, si ritrovano in piazza, del nuovo presunto. Contro vecchiume e corruzione che sarebbero sempre binomio di una destra gravata di tutte le colpe possibili rispetto agli eternamente puri. Di fronte a questa recente cronistoria è difficile scrollarsi di dosso l’ accusa di “Paese di Pulcinella”. Di un teatrino tragicamente, surrealmente comico a fronte dei gravi problemi del Paese. Un paese-sardina-pesce-piccolo che si immola sardonicamente, tra una piazzata-diversivo e l’altra, nelle fauci dei pesci grandi dell’ Europa. In attesa di una tammuriata o di un saltarello.

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