Sarà pure Fico, ma ogni volta che parla perde l’ ennesima occasione per stare zitto. E’ il Presidente grullino-grillino della Camera che in occasione della festa della Repubblica si presenta con il pugno alzato, ormai sotterrato dalla storia, e non contento aggiunge che è “ anche la festa dei migranti, dei sinti e dei rom”. Il contrario esatto di quanto espresso dalla urne solo pochi giorni fa. Ma questi ci sono o ci fanno? Al punto che non solo Salvini, ma perfino Di Maio si dissocia. Ma chi è Fico laureatosi in “Identità sociale e linguistica della musica neomelodica napoletana”? Si sa che ha studiato per un anno presso l'Università di Helsinki, grazie ad una borsa di studio; ha lavorato nel settore della comunicazione, uffici stampa compresi, ma anche come manager in un hotel, dirigente per un tour operator internazionale, importatore di tessuti(dal Marocco) e come impiegato (per circa un anno) in un call-center . Praticamente un venditore di tappeti e un rompiballe telefonico. Un curriculum tipico di quella genia che anche Gino Paoli, amico intimo di Grillo e da sempre di sinistra, definisce “dilettanti allo sbaraglio”. Solo che ad andarci di mezzo sono l’ Italia e la sua immagine. Una sorta di pollaio in cui sono troppi i galli a cantare. Spesso stonando. E riducendo la festa degli italiani ad un’ occasione di scontro.