Sul punto di naufragare a causa di una tempesta al ritorno dal primo viaggio nel Nuovo Mondo, il 14 febbraio 1493, Cristoforo Colombo scrive su una pergamena, "con la brevità che il tempo richiedeva, come lasciò le terre che aveva scoperto e in quanti giorni e con quale itinerario le aveva raggiunte.
Il pericolo è grande e l’Ammiraglio avverte la paura di non poter dimostrare che “aveva visto cose tanto grandi e che era stato veritiero nelle sue affermazioni...”. Due pensieri lo tormentano: i figli che studiano a Cordoba e che ora sarebbero diventati orfani di padre e madre e i re, che mai sarebbero venuti a conoscenza del grande servizio che egli aveva loro prestato.
Ma l’uomo non si arrende. Prende una pergamena e, come dice il Diario, “vi scrisse tutto quello che poté di tutto quello che aveva trovato”. Lo raccontò lo stesso Ammiraglio una volta rientrato in Spagna. A chi avesse presentato il suo messaggio riservato ai Re Cattolici, promise mille ducati "per evitare che, se gli stranieri lo trovassero, potessero approfittare delle preziose informazioni".Si fece portare una grande botte e, dopo aver avvolto la pergamena nella cera, la mise "in un pane di cera" e la ripose all'interno, chiudendo ermeticamente la botte "con i suoi archi" prima di gettarla in mare dall'alto della caravella. "Tutti credevano che fosse una sorta di devozione".Il professore di letteratura tedesco Wolfgang Struck , che raccoglie la testimonianza di Colombo nel suo libro ' Messaggi in bottiglia ' (Ariel), ritiene che il fatto che lo scopritore dell'America abbia descritto così dettagliatamente i passi da lui compiuti "suggerisce che non si trattasse di qualcosa di ovvio."
Secondo le ricerche, la botte di Colombo è l'unico corpo galleggiante con al suo interno un messaggio affidato al destino del mare prima del XVIII secolo. Almeno, l'unico che si conosce, perché ci sono varie leggende e storie, come quella del filosofo greco Teofrasto di Ereso con poche possibilità che siano vere. E dopo il messaggio di Colombo passarono 300 anni senza che la posta venisse gettata in acqua, almeno in Europa.Tutti gli sforzi di Colombo furono probabilmente vani, sebbene la pergamena di pelle animale resista meglio della carta. come ritiene Struck. Tuttavia, secoli dopo quel viaggio, giungeva ancora la notizia del presunto ritrovamento della botte.