Cristoforo Colombo, oltre alla sua strana e misteriosa firma a forma di triangolo, composta di 7 lettere maiuscole per finire con un Xpo Ferens, con i familiari e le sue persone più fidate usava scriversi in codice o in una lingua incomprensibile per gli altri.
Greco? Ebraico? O in un cifrario noto solo alla sua stretta cerchia. C’è da dire che anche papa Innocenzo VIII, il pontefice che da sempre abbiamo indicato come “sponsor” dell’impresa del viaggio alle Americhe e che molti indizi danno come suo padre, fu il primo a quanto fare ad usare in Vaticano un codice segreto per le sue comunicazioni. Un costume che ereditò anche il figlio del navigatore Fernando, che collezionò la più grande biblioteca del tempo per la quale usò questo tipo di classificazione simile a geroglifici.