La cosiddetta “scoperta” dell’America, che ci è stata tramandata come il frutto di un caso ad opera di un marinaio ignorante e avido di scalate sociali, fu invece un disegno che viene da lontano, preparato in tutti i suoi particolari. Date e numeri compresi, in quella che era una disciplina del tempo, la ghematria. Così non è stato scelto a caso il giorno della partenza ufficiale, il 3 di agosto.
Nella notte scadeva il decreto di espulsione degli ebrei, alcuni salparono con Colombo. Sempre in quell’anno il 2 agosto corrispondeva al 9 del mese di Av, data della distruzione del I e II Tempio di Gerusalemme. Il 3 era simbolo della perfezione e della Trinità: tre caravelle, Colombo parte in nome della Santa Trinità. Lo stesso vale per il momento dello sbarco, il 12 ottobre. Secoli prima in quella notte era scoccata la condanna dei Templari da parte di Filippo il bello. La Santa Maria, la nave di Colombo trovava inoltre l’approdo, dopo 40 giorni (33 più 7 alle Canarie calcola Colombo), come previsto da Plinio il vecchio, come la traversata di Israele nel deserto, come i 40 giorni di Mosé sulla montagna, come l’impresa di Noè dopo il diluvio, come i 40 giorni di Gesù nel deserto. L'avvistamento della terra avviene nel giorno della Madonna del Pilar, apparsa all’apostolo Giacomo insoddisfatto della sua predicazione ed evangelizzazione. Quella che Colombo, devotissimo della Vergine, portava agli indios idolatri. Il Santuario intitolato alla Virgen del Pilar di Saragozza è il più antico di Spagna e forse dell'intera Cristianità. Il tutto sempre di venerdì, giorno della morte di Gesù e data sacra per cristiani, musulmani ed ebrei. Che ricorrono anche nel criptogramma misterico della sua firma alla X M ed Y, che qualcuno interpreta proprio per cristiani, musulmani ed ebrei. Lettura alla quale aggiungo Cristo, Maometto, Yahveh visto che Colombo annota che chi sa leggere e scrivere lo fa in quattro modi diversi, come Dante. In un triangolo come l’occhio di dio che si inscrive nel quadrato (la terra) e nel cerchio (il cielo). In una sublime quadratura del cerchio.