recensione tratta dalla rivista Ciao
Non è un caso che un giorno di primavera del 1992 dieci anni dopo della vincita in Spagna della Coppa del Mondo che l'Italia si riprendeva ancora una rivincita sulla Spagna a livello di primato mondiale appunto in vista delle Colombiadi e dei mondiali di calcio che si giocavano in Italia.
Voi vi domanderete ma dove? Ed io prontamente vi risponderò a livello di prestigio e di rivendicazione completa sulla scoperta dell'America da parte di una completa compartecipazione italiana.
Come? In che modo? Vi chiederete voi... certo è difficile crederlo ma è così...
Ora vi spiegherò come ne sono venuto a conoscenza: dicevo un bel giorno di Primavera stavo leggendo il Tempo e la mia attenzione è stata completamente rapita da un articolo suggestivo, forse non tutti voi sanno che sono un appassionato di storia in generale, questo articolo, stilato da un caporedattore allora sconosciuto per me che attraversava gli annebbiati panorami tardo-medievali che assumevano un colorito ed un aspetto di giallo storico.
Questo caporedattore responsabile ai servizi culturali del giornale Tempo che risponde alla voce più insigne nella storia dell'attuale servizio giornalistico culturale italiano Ruggero Marino ha fatto il "colombo viaggiatore" come inviato speciale e spola prediligendo il Terzo Mondo, ha effettuato reportage da oltre cinquanta paesi.
Ruggero Marino in questo libro si trasforma in una specie di "Sherlock Holmes" della storia, un inviato speciale nel tempo e nel passato per schiarire misteri annebbiati,tentare di rispondere ad interrogativi sibillinici, ambiguità e tentativi di depistaggio storico e se la cava agevolmente e senza creare alcunché di incidenti diplomatici.
Ancor oggi nei libri di storia ci insegnano che lo sponsor ufficiale della spedizione e della scoperta dell'America fu Isabella di Castiglia: NULLA DI PIU' SBAGLIATO!!! Infatti in questo libro è palesemente messo alla luce e documentabile che la spedizione per l'America fu finanziata da un papa genovese caduto misteriosamente nel lucernaio del dimenticatoio e che risponde al nome di Innocenzo VIII che prima dell'elevazione al seggio pontificio si chiamava Giovan Battista Cybo.
Quello che è strano è che questo papa muore proprio il 25 Luglio del 1492, una settimana prima che Colombo levasse l'ancora e cinquecento anni dopo il Marino è lì ad investigare ed a chiarire il mistero.
E si scopre che il denaro ricevuto da Colombo, tramite un parente del papa, un Cybo anche lui Genovese e banchiere alla corte di Spagna e che i denari provenivano in parte da Firenze (ove il papa aveva il consuocero che era Lorenzo il Magnifico) e che a muovere la corte spagnola era il "logotheta" del pontefice, un umbro.
Il viaggio che segna l'inizio dell'Era Moderna doveva nelle intenzioni del pontefice servire a procurare l'oro per varare un'ennesima crociata e consentire il riscatto della Terra Santa.
All'origine di questo libro vi è il ritrovamento di una lettera di Colombo ai re di Spagna della quale fino a qualche anno fa non se ne sapeva nulla.
Così una serie di indizi acquista un nuovo rilievo: la strana etimologia delle isole, il fatto che dopo il 1492 Colombo si firmi Christo Ferens, il suo misticismo, i protettori francescani, la chiesa sullo sfondo.
Tutto lascia presupporre che nelle vite intrecciate del navigatore e del suo papa misconosciuto si nasconda una verita ignorata e celata da un velo di mistero durato cinquecento anni.
Tornato dal Nuovo Mondo Colombo troverà sul trono di "Pietro" Alessandro VI, lo spagnolo ed ambiguo Rodrigo Borgia, che assegnerà alla Spagna il primato delle nuove terre. Da quel momento ha inizio la sventura di Colombo, che muore chiedendo carità, giustizia, verità.
La scorrevolezza e la fluidità verbale di Marino nell'esposizione di questo capolavoro degno di un libro di Agata Cristie o Alfred Hichkok fanno si che il contenuto documentale del libro sia di piacevole sprono alla lettura ed al coinvolgimento emotivo e di ricerca del lettore volto a condividere i dubbi, percorrere indagini che rimuovono patine di apparente ruggine che corrode la realtà storica ed induce a rivedere tutto il contesto applicativo di quel periodo storico.
Nei primi cinque capitoli del libro c'è la premessa della ricerca del collegamento della lettera che è stata scoperta di recente e la collaborazione nelle ricerche da parte dell'autore con l'allora senatore Taviani e la scoperta dei tentativi da parte della Spagna nel corso dei secoli di spagnolizzare la figura di Colombo e nei capitoli successivi sempre da chi doveva manipolare la storia, il tentativo di infangare ulteriormente l'integrità di questo eccellente luminare della navigazione mondiale di tutti i tempi e scopritore delle Americhe.
L'unica cosa che non sono riusciti a dire ed a provare di Colombo è che fosse gay, la figura del navigatore dal suo ritorno dalle Americhe fu attaccata in continuazione e su tutti i fronti. Ma egli nonostante tutti i patimenti non abbandona la sua fede mistica ed all'attaccamento alla memoria del suo amico e precettore supremo Innocenzo VIII il papa Genovese suo sponsor ufficiale.
Inutile aggiungere il seguito sulla dominazione esclusiva da parte degli spagnoli e delle atrocità sotto il vessillo della cristianità di cui si sono resi rei nel corso della storia americana.
Questo testo, a mio parere non dovrebbe mancare in nessuna libreria o scaffale di libri domestico di nessuna casa italiana sia per la memoria ad un eroe della storia mondiale ed italiano per eccellenza, sia per chi vuole rivendicare dentro di sé l'orgoglio della propria italianità e sia in memoria di uno dei pochi papi che hanno realmente avuto uno spirito ed un intento completamente cristiano che si sarebbe rivoltato nella tomba sapendo che gli spagnoli coadiuvati dal Borgia ne avrebbero stravolto e plagiato gli effetti a loro pro e con risultati così massacranti per le povere popolazioni indigene locali.
Quindi ragazzi, amici di Ciao siate orgogliosi della vostra italianità. Un abbraccio a tutti dal vostro semiami...
Hasta luego y a la proxima!!!