Un'equipe di esploratori americani ha annunciato di aver ritrovato il relitto della Santa Maria, la più grande delle tre navi con le quali Cristoforo Colombo attraversò l'Atlantico per prima volta, nel 1492, a poco più di 5 secoli dal suo naufragio al largo della costa settentrionale di Haiti. Barry Clifford, considerato uno dei più importanti esploratori subacquei del mondo, ha detto al quotidiano britannico The Independent che «tutta la geografia, la topografia marina e le prove archeologiche suggeriscono fortemente che il relitto ritrovato corrisponde a quello della famosa caravella di Colombo, la Santa Maria». L'ammiraglia del navigatore genovese in realtà non era tecnicamente una caravella, come tramanda la tradizione, bensì una caracca, lunga 21 metri e con un ponte a tre alberi: partì dal porto di Palos, in Andalusia, il 3 agosto 1492 - insieme con la Pinta e la Nina - e s'incagliò su una barriera corallina al largo di Haiti il 25 dicembre dello stesso anno. Finora, Clifford e i suoi collaboratori avevano analizzato in dettaglio una zona individuata nel 2003 da un altro gruppo di esploratori, misurando e fotografando i fondali prima di andare oltre. «Il governo haitiano ci ha aiutato molto, e ora dobbiamo organizzare con loro uno scavo archeologico del relitto», ha detto l'esperto americano. Usando magnetometri marini, dispositivi di radar e sonar e esplorazioni di sommozzatori, Clifford ha studiato le anomalie della piattaforma marittima, comparato i risultati con informazioni tratte dai diari di navigazione di Colombo e da materiale cartografico dell'epoca e misurato l'impatto delle correnti per stabilire i movimenti del relitto dopo il naufragio.
In questo modo, l'esploratore americano è riuscito a ridurre progressivamente la zona in cui era possibile ritrovare la Santa Maria, fino ad arrivare a un perimetro molto più piccolo, dentro al quale ha identificato il relitto dell'ammiraglia di Colombo. Clifford è convinto di aver perfino ritrovato un cannone risalente all'epoca dei primi viaggi di Colombo. «Abbiamo informato il governo haitiano, e vogliamo lavorare con loro per assicurare che questo sia protetto e preservato», ha detto. «Questa è un'opportunità magnifica per preservare gli artefatti di questa nave, che ha cambiato la storia del mondo», ha aggiunto l'americano, secondo il quale i resti della Santa Maria potrebbero essere conservati ed esposti in un museo locale, il che favorirebbe l'industria turistica ad Haiti. La scoperta di Clifford arriva nello stesso momento in cui Messico e Spagna hanno annunciato che lavoreranno insieme per riscattare il relitto del Nuestra Senora del Juncal, un galeone affondato nel 1631 davanti alla costa occidentale della penisola dello Yucatan con un importante carico di oro ed argento. Il Juncal, partito dal porto di Veracruz, naufragò il 31 ottobre del 1631: trasportava un tesoro valutato all'epoca in oltre un milione di pesos - un valore intraducibile in prezzi attuali- che fu definito il carico più prezioso partito dal Nuovo Mondo dall'allora vicerè della Nuova Spagna, il marchese di Cerralbo.
13 maggio 2014
Foram encontrados no mar das Caraíbas restos do navio Santa Maria com o qual Cristóvão Colombo partiu, juntamente com mais dois navios - Pinta e Niña - , para a expedição que procurava a rota de comércio curta para a Índia, mas acabou a descobrir a América em 1492.
O líder da expedição, o arqueólogo Barry Clifford, explicou as razões das suas certezas ao britânico "The Independent". Passados mais de 500 anos, desde o naufrágio do navio ao largo da costa do Haiti - na noite de 25 de dezembro de 1492 o Santa Maria afundou depois de colidir com um recife -, foram encontrados restos da embarcação da frota de Cristóvão Colombo, naquela que pode ser uma das mais importantes descobertas arqueológicas subaquáticas da história. A proeza pertence a um grupo de arqueólogos norte-americanos, liderado por Barry Clifford, e permite, segundo o arqueólogo, "dizer quase com certeza" que foram encontrados os há muito perdidos restos do navio Santa Maria. Já outros exploradores haviam realizado várias descobertas no mar das Caraíbas. Em 2003 as investigações evidenciaram a localização do forte de Colombo perto daquela zona. Essas informações ajudaram a equipa de Barry Clifford a orientar-se com mais exatidão. Clifford usou também o diário de Cristóvão Colombo para descobrir os destroços. Aliás, a expedição da equipa de Barry Clifford há 10 anos já havia fotografado o naufrágio, mas não percebeu, naquele momento, a provável identidade. "O Governo do Haiti tem sido extremamente útil. E agora precisamos continuar a trabalhar em conjunto para realizar as escavações arqueológicas que nos forneçam mais detalhes do naufrágio", explicou Barry Clifford ao jornal britânico "The Independent".
Mercoledì 14 Maggio 2014