Un monumento e una festa cittadina dedicati alle popolazioni indigene per 'salvare' la statua di Cristoforo Colombo a New York. L’effigie del navigatore italiano, che nei mesi scorsi è stata oggetto di una vera e propria furia iconoclasta che ha attraversato tutti gli Stati Uniti, rimarrà a Columbus Circle, in cima a una colonna all'ingresso di Central Park e a pochi passi dalla Trump Tower. Lo ha disposto una commissione istituita dal sindaco della 'Grande Mela', Bill de Blasio, per decidere della sorte di una serie di monumenti considerati controversi.
Il movimento anti-Colombo è uno di quelli nati dalla mobilitazione contro la manifestazione dei suprematisti bianchi a Charlottesville, in Virginia. Da allora nel mirino di molti attivisti sono finite dapprima le statue dei generali sudisti, poi addirittura i monumenti dedicati a George Washington e Thomas Jefferson, arrivando a mettere in discussione Cristoforo Colombo, accusato con la sua scoperta di aver dato il via al massacro degli Indios. "Fare i conti con il passato – ha dichiarato Bill de Blasio, annunciando le conclusioni della commissione, contenute in un rapporto di 42 pagine – è un compito difficile, non ci sono facili soluzioni. Il nostro approccio si concentrerà nell'aggiungere dettagli e nuove opere per assicurare che i nostri spazi pubblici riflettano la diversità e i valori della citta". Vicino alla statua di Colombo, infatti, sorgerà un monumento dedicato alle popolazioni indigene ed è prevista anche l'istituzione a New York dell'Indigenous Peoples Day, una festa per 'bilanciare' il Columbus Day. In questi mesi a difesa della statua si è schierata la comunità italoamericana cittadina che, da sempre, ritiene il navigatore un simbolo identitario.