IL PREZIOSO LIBRO DI ORE PER MADDALENA DE MEDICI
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Verso il 1485 Lorenzo de’ Medici commissionò ai più affermati miniatori di Firenze tre lussuosi Libri d’Ore da destinare alle figlie quale dono di nozze. Di questi piccoli libri di preghiere, il primo, oggi custodito a Monaco, fu donato a Lucrezia, che andò sposa a Jacopo Salviati. Il secondo, attualmente alla Biblioteca Medicea Laurenziana, era destinato a Luisa, promessa sposa di Giovanni di Pierfrancesco de’ Medici e morta prima delle nozze. Il terzo, infine, era il dono nuziale per Maddalena, maritata al conte Franceschetto Cybo, figlio naturale del pontefice Innocenzo VIII. I tre Offizioli medicei sono dunque la toccante testimonianza del gesto d’amore di un grande signore del Rinascimento nei confronti delle giovanissime figlie. Secondo gli storici Maddalena de’ Medici, nata a Firenze il 25 luglio 1473, fu la figlia prediletta di Lorenzo il Magnifico. Il suo matrimonio con Franceschetto Cybo, figlio di papa Innocenzo VIII, fu di fondamentale importanza per la casata fiorentina: permise al Magnifico di acquisire ulteriore prestigio e, al contempo, di rinsaldare i rapporti con il pontefice. Anche grazie a queste nozze, il secondogenito di Lorenzo, Giovanni, sarebbe poi divenuto papa col nome di Leone X. In occasione delle nozze, Maddalena ricevette in dono dal padre il piccolo, raffinatissimo libro di preghiere attualmente custodito in Inghilterra, nella collezione Rothschild del Waddesdon Manor. Il codice, destinato a superare per bellezza e splendore i libri commissionati per le altre figlie, è oggi privo della legatura originale, andata perduta secoli fa: dopo approfondite ricerche storiche e filologiche, e grazie a una accurata descrizione trovata nell’inventario di Lorenzo, la Franco Cosimo Panini Editore ne ha ricostruito l’aspetto più verosimile in ogni dettaglio, riportando così alla luce lo straordinario gioiello dedicato a Maddalena de’ Medici. Sono ben ventisette le miniature che ornano le Ore Medici Rothschild: le dodici pagine dedicate al Calendario, secondo una tradizione diffusasi in Italia su modelli d’Oltralpe, sono illustrate con pittoresche scenette raffiguranti i lavori dei mesi; le sette straordinarie pagine dei frontespizi, riccamente dipinte, sono un autentico tripudio di colori, mentre altre otto carte sono impreziosite da grandi iniziali istoriate. Ricorre con frequenza la figura del pavone, simbolo della famiglia Cybo, ed è ben riconoscibile anche l’araldica medicea, rappresentata dal broncone e dall’anello diamantato. L’apparato illustrativo è frutto del lavoro di più artisti, tra cui spicca la figura del grande miniatore fiorentino Mariano del Buono.

FRA LE MINIATURE SPICCA IL PAVONE DI PAPA CYBO

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