Chiara Ferragni Festival Sanremo 2023
Chiara Ferragni Festival Sanremo 2023
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Non capisco quanti ci tengono a dire con orgoglio (vagamente e intellettualmente razzista) “Io il Festival non lo vedo”. Basterebbe questo a decretarne l’importanza. Ormai fa parte del “Made in Italy” a livello mondiale come la Ferrari e altro. Parlarne pregiudizialmente male può essere un autogol. Faccio un esempio: il Festival del cinema di Venezia era il primo nel mondo.

Da quando è cominciata, a suo tempo, la contestazione la rassegna concorrente di Cannes se lo è fagocitato. Detto questo veniamo alla prima serata. Tolto Benigni non ho visto nulla che meritasse attenzione. La musica? L’ho sentita solo quando c’è stata la rievocazione di Battisti. Il resto? Magniloquenza iperbolica, autoreferenzialità spinta (persino con i Pooh). Mentre il povero Morandi (forse aveva fumato qualcosa?) era costretto a sottolineare “ma che belle canzoni, ma quanto sei bravo Ama”. Il tutto condito da una dose massiccia di volgarità. I calci alle rose? Se fossi stato Amadeus li avrei rifilati a quell’idiotino di Blanco. Uno che, per capire a che livello siamo, è stato chiamato a San Pietro a cantare per Bergoglio. La Ferragni: una stampella per abiti discutibili, si batte per le altre, si batte soprattutto per se stessa. Obiettivo raggiunto con dolcezza d'acciaio. Indubbiamente il presentatore è abile, furbo come una faina sotto l'aspetto familiar-ridanciano, mischia i generi, il trash con i problemi gravi e le lacrime dell’attualità, il passato canoro e lo slinguazzamento per giovani “fuori di testa”. Riuscendo ad infilare di straforo anche la consorte. Il tutto sotto gli occhi e il sorriso compiaciuto del Gotha della Rai (da giubilare presto) e un pubblico-clack che aveva le visioni. Infine Fiorello. Ma è poi così bravo, fa veramente tanto ridere? Qualcuno potrebbe dire, ma allora perché lo vedi? Perché lo vedevo da ragazzino e dai tempi di “Papaveri e papere”. Ci portarono allora con la scuola da dei vecchietti soli a cantare “Vecchio scarpone”. E’ entrato così nel mio dna. E non mi va distruggere una manifestazione che in molti paesi ci invidiano e clonano.

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