CRISTOFORO COLOMBO: UN GRECO-GENOVESE
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Sono molti gli indizzi che dimostrano che Colombo conosceva la lingua greca.

Una teoria plausibile sostiene che Colombo possa essere nato a Chio che faceva parte dei possedimenti genovesi del mare Egeo.

Il cinquecentennale rebus di dove sia nato Colombo per la verità non lo riteniamo il più importante nell’infinito “mistero” della scoperta dell’America. Perché Colombo resta, almeno per me, l’uomo che fa da perfetta cesura perfetta fra Medioe Evo e Rinascimento: il primo uomo universale, come nell’uomo vitruviano di Leonardo. E il protagonista, con papa Cybo, Innocenzo VIII, del più grande inganno della storia umana.

Comunque alla stato attuale delle ricerche, pronti a rivedere ogni supposizione, io ritengo che la teoria relativa all’isola greca di Chio sia la più plausibile. Colombo sarebbe un greco-genovese o un genovese-greco. Con possibili forti legami con Napoli, dove fu al comando di alcune navi. E dove Aronne Cybo, il padre del pontefice, era viceré. Di qui la scrittura in spagnolo. Si spiegherebbero così molte cose a cominciare dalla sua conoscenza delle lingue in un mondo di analfabeti e soprattutto la relazione con un papa, Innocenzo VIII, Giovanni battista Cybo, che veniva dalle isole greche. Sappiamo inoltre che Colombo comunicava a volte con i fratelli con una scrittura che per gli altri era indecifrabile.

Riportiamo sotto tutti gli indizi forniti sulla possibile origine chiota del navigatore. Con l’aggiunta di alcune precisazioni in neretto e lasciando talune osservazioni alla responsabilità di chi scrive. In effetti da tempo navigando in Internet, cercando Chio, notai subito che la prima descrizione si riferisce alla sua terra rossa e sappiamo che Colombo era di “Terrarubra”. Inoltre il castello che figura nel primo quarto dello stemma di Colombo è uguale allo stemma di Chio. Dove i Cybo, fra l’altro, erano i “signori”, come scrive Franceschetto Cybo nelle sua memorie e dove i Cybo entrarono a fare parte dell’”albergo” dei Giustiniani.

CHIO stemma      CHIO stemmi      Colombo stemma

Chios ottomana    Chio stemma    Chio map

Da notare nello stemma di Chio che il castello rappresentato è identico al castello che figura nel primo quarto dello stemma di Cristoforo Colombo.

http://www.giustiniani.info/chios.html

decorazione

… E PER CONSEGUENZA GLI VENNE A PROPOSITO IL COGNOME DI COLONO, CH’EI RITORNO’ A RINOVARE, PERCHIOCCHE’  IN GRECO VUOL DIRE MEMBRO, ACCIOCHE’ ESSENDO IL SUO NOME CRISTOFORO, SI SAPESSE DI CHI ERA MEMBRO, CIOE’ DI CRISTO,  PERCHE’ A SALUTE DI QUELLE GENTI, GLI AVEVA AD ESSER MANDATO… (lo scrive il figlio di Colombo a proposito del padre)

La presenza, non la nascita, a Chios di Cristoforo Colombo è comunque certa. Egli soggiornò nell’isola per più di un anno, nel 1474 all’età di circa venti anni, ospite di Angelo Giustiniani Banca, figlio di Andreolo Banca (1385-1456), autore della storia in versi latini della guerra contro Venezia del 1431, amico del Papa Eugenio IV (!). La tesi “Chiota” della nascita di Cristoforo Colombo, non sarebbe in ogni caso contraria alla sua genovesità, essendo Chios all’epoca (è già da un secolo) possedimento genovese, amministrato dalla Maona dei Giustiniani. Azzardato sarebbe dire che sia greco nel senso etimologico moderno. La tesi, che hoChristophoros Columbus book ripreso ampliandola nei miei libri, è sostenuta in particolare dallo studioso Ruth G. Durlacher-Wolper (Christophoros Columbus: A Byzantine Prince from Chios, Greece. The New World Museum, San Salvador, Bahamas. 1982) , direttore del New World Museum di San Salvador. La teoria della sua nascita nell’isola di Chios è una delle tante ipotesi che si rincorrono intorno al motivo per cui è documentata la presenza di Colombo nell'isola per circa due anni, quando il navigatore era poco più che ventenne. Quel che è certo è che Chios avrebbe rappresentato per Cristoforo Colombo la prima grande avventura in mare, la prima lunga navigazione, partendo da Savona il 25 maggio 1474 secondo alcuni storici, da Noli un anno prima secondo altri. A Chio il commercio più redditizio era quello del mastice, prezioso per la tintura delle stoffe. Una sorta di petrolio del tempodal punto di vista economico. Ne parlò lo stesso navigatore nel suo giornale di bordo il 12 novembre 1492 quando, a Cuba, credette di aver trovato il lentisco, la pianta da cui si ricava la mastica: “ma quanto alla resina del lentisco essa è di grande pregio poiché non se ne trova che nell’isola di Scio. Ove credo, se la memoria non mi inganna, che ne ricavino per un valore di 50.000 ducati”. Come abbiamo detto, Cristoforo Colombo nacque vicino a “terra rossa” o “campo rosso”, termine assai frequente nell’isola di Chios per indicare il tipico colore della terra. Colombo sottolinea che il soggiorno nel Levante lo aveva confortato nei suoi propositi attraverso le conversazioni con greci, ebrei e mori uomini di scienza con i quali approfondì lo studio della cosmografia. La firma di Colombo "Xro-Ferens" Christophoros è scritta in greco-latino o Bizantino. Scrive Chios con la “X” greca. Inoltre per il nome di “Capo Maysi” a Cuba usa le lettere greche di Alpha e Omega, inizio e fine del mondo in un evidente richiamo escatologico.

La marineria genovese di Chios era rinomata e riconosciuta fin dal XV secolo. La teoria "greca" si ricollega a quella che afferma che Colombo in realtà fosse un principe bizantino (vedi in inglese: Cristoforo Colombo, fu un principe Bizantino? ). A Chios esiste il villaggio di Pyrgi che un tempo, si dice, gli abitanti chiamavano "Colombus" (KOLOMVOS). Sicuramente qualcuno del suo equipaggio nella prima spedizione verso l'America era chiota. Lo stesso Colombo, cita nel suo giornale di bordo l’isola di Chios. Di Cristoforo Colombo si conservano pochi documenti autografi. In ogni caso, gran parte degli scritti colombiani ci sono giunti grazie a copie che dobbiamo, nella stragrande maggioranza dei casi, alla penna di un'altra figura insigne: fra' Bartolomé de Las Casas. Questo fatto richiede firma colomboun chiarimento. Las Casas e Diego Colombo, il primogenito, si conobbero a Santo Domingo. Subito tra i due si stabilì una reciproca simpatia. Negli scritti, si parla che Bartolomeo Las Casas "ha navigato con il mio parente Colon il giovane, il greco, il “pirata”. Colon il giovane era membro di una delle più importanti famiglie bizantine, quella dei Palaeologi. Giorgio Palaeologus Disipatos ed era anche conosciuto come “Giorgio il Greco”, tornato “pirata” dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453. A partire dal 1475 un altro comandante di flotta si aggiunge al mistero di Colombo: Gorge Paleologue, il quale era chiamato anche Colombo il Giovane. Il re francese Luigi XI nel 1473 aveva dovuto farlo arrestare per istruirlo e farlo diventare il comandante della flotta francese (Roncière 1914, S. 377). Hernando Colón scrive che successivamente Cristoforo Colombo navigò per lungo tempo nella società di Colombo il Giovane “Questi fu nominato il ’Giovane’ per differenziarlo dal suo famigerato omonimo (Guillaume de Casenove) George Paleologs, che portava anche il soprannome di "Bissipato" o "il Greco“, nato dalla dinastia regnante bizantina dei Paleologi. Poiché si conoscono i discendenti dell’ultimo imperatore bizantino, egli proveniva da quella linea secondaria che apparteneva alla contea del Monferrato (dove qualcuno sostiene ancora che possa essere nato Colombo, teoria successivamente smentita dalla stessa persona che l’aveva divulgata), a nord di Genova. Colombo il Giovane viene menzionato negli atti segreti veneziani spesso insieme a "complices, “colligati“ e "servidori“ , di quando in quando si parla anche di un certo Nicolò o Giovanni Gringo, altri due bizantini che allora si trovavano al servizio della Francia (Salvagnini, 1894, p. 176). Colombo viene dal nome Colon, come usualmente si faceva chiamare Cristoforo Colombo. Questa provenienza spiega (per l’autore) anche perché Colombo scriveva in greco-latino (anche se, e questo lo dico io, era abbastanza usuale per i genovesi di Chios scrivere in franchi gotico: il greco con i caratteri latini).

Questi fatti sono le principali argomentazioni di Ruth G. Durlacher-Wolper per dimostrare l’identità greca di Cristoforo Colombo:

1) la firma di Colombo "Xpo-Ferens" (Christophoros), è in greco-latino (bizantino).
2) Colombo scrive di Chios con la “X” greca (Xios)
3) Colombo rimarca l’angolo delle sue lettere con la lettera greca “X” per “Xios” o per “Xpo-Ferens”, il suo nome
4) Il nome dato da Colombo al “Cape Maysi” di Cuba è scritto con le lettere greche di "Alpha e Omega."
5) Colombo non ha mai chiesto agli “italiani” navi o aiuto anche quando ne aveva bisogno e mai gli “italiani” hanno dato risposta positiva.
Alcuni dicono che una richiesta del genere fu fatta Genova. E’ certo comunque che circa la metà della somma fornita per il primo viaggio a Colombo fa riferimento a finanziatori genovesi (famiglie nobili imparentate con papa Cybo) e fiorentini (Medici)
6) Colombo non ha mai parlato o scritto in Italiano.
Esistono due “ricette” scritte in italiano.
7) Colombo riportava a margine note in greco nel suo libro più caro “Imago Mundi” del Cardinale Pierre d'Ailly.
8) Colombo era chiamato appunto genovese perché Chios era un dominio genovese
9) Colombo chiamava se stesso e firmava i documenti come: "Columbus de Terra Rubra" (Colombo della Terra Rossa), perché è rossa la terra della mastikora nel sud di Chios.
10) Colombo si appoggiava al Banco di San Giorgio come gli altri chioti genovesi perché a Chios era presente una colonia genovese e l’isola era genovese dal 1346
11) Colombo celava la sua vera identità perché temeva di essere ucciso dai Turchi dopo la caduta di Costantinopoli (aggiungerei che erano chioti i soldati genovesi al seguito di Giovanni Giustiniani Longo generale nella difesa di Bisanzio)
12) Colombo si presentava chiamandosi "Colon," e scriveva che aveva navigato con parenti di sangue reale che avevano questo nome.
13) Colombo scrisse due “libri di calcoli” sulle misure geografiche di San Salvador. Colombo afferma che quello “vero“ era in greco, quello “falso” in latino. L’autore li mostra scritti in greco " affermando che era la sua lingua ufficiale.
In 25 anni, pur avendo letto moltissimo, non ho mai trovato scritti relativi a queste affermazioni.
14) Ferdinando Colombo suo figlio, non trovò traccia degli antenati del padre negli archivi di Genova e scrisse di non essere in grado di trovare la casa in cui viveva.
La leggenda vuole che a Chio sia nato anche Omero.

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