Il serpente-drago è un simbolo antichissimo. Attraversa moltissime culture e si fa risalire ai Celti. Agli albori era un simbolo positivo, poi con il tempo si è tramutato in negativo a cominciare dalla tentazione di Adamo ed Eva. In particolare con la religione cristiana l’ottica è radicalmente cambiata. Così San Giorgio uccide il drago e gli infedeli diventano a loro volta il drago da estirpare. Ma è curioso il filo russo che attraversa e unisce le regioni della terra da Occidente ad Oriente, sull’onda delle spire di una bestia terrifica. Thailandia (figure 1 e 2), Corea (figura 6), Bali (figura 3), Giappone (figura 4), Cina (figura 6) lo rappresentano sul fronte dei paesi asiatici, ma se si supera lo sconfinato oceano Pacifico ecco riapparire le stesse immagini sulle terre latinoamericane: Messico (figura 7), Maya e Atzechi (figure 8, 9 e 10), Quetzalcoatl (figure 11 e 12), Incas. Del Perù e lago Titicaca (13-14-15). Tutti accomunati dal serpente-drago. Segnale di una possibile comunicazione che lega le due sponde della grande distesa oceanica? Ormai è assodato che i Vichinghi siano arrivati in America prima di Colombo (chi è stato il primo non lo sapremo mai e la storia è cambiata solo con l’ultimo, il definitivo: l’Ammiraglio). E quali erano le polene dei “drakkar” degli uomini del Nord? Guarda caso ancora il drago (tutte le figure della terza fila). Inoltre in una delle immagini che abbiamo trovato si scorge sulla vela una croce rossa (compare anche nella leggenda di San Brandano, monaco irlandese) proprio come quella che inalberavano le caravelle di Cristoforo Colombo. Forse si tratta solo di una suggestione. Che comunque lascia pensare.
Per approfondire: La navigazione antica: i Vikinghi - Fyrrdnordmaan gli uomini del Grande Nord