Fernando Colombo, il secondo figlio di Cristoforo, possedeva la prima edizione multilingue del libro dei Salmi. Il poliglotta Salterio fu stampato a Genova dieci anni dopo la morte del padre, nel 1516. Si tratta del secondo libro mai stampato in arabo, a fianco l'originale ebraico e aramaico, oltre al latino e alle traduzioni del testo greco.
"Questa è la copia più incontaminata di questo libro che abbiamo," ha dichiarato David Wachtel, ricercatore presso Kestenbaum, al Times di Israele. Il Poliglotta Salterio rappresenta il progetto di un'edizione poliglotta della Bibbia. In realtà il vescovo genovese Agostino Giustiniani riuscì a dare alla luce soltanto il testo del Salterio, stampato a sue spese nel 1516 a Genova, nell'abitazione di suo fratello Nicolò, dal tipografo Pietro Paolo Porro, chiamato per l'occasione apposta da Torino. Il Salterio, edito col titolo Psalterium Hebraeum, Graecum, Arabicum et Chaldaicum e dedicato al pontefice Leone X, presentava i Salmi in latino, greco, ebraico, aramaico ed arabo. I Salmi costituirono in un certo senso il nucleo iniziale di una primitiva Bibbia poliglotta, ma l'opera voluta dal Giustiniani ebbe un successo molto limitato poiché destinata a letterati o studiosi e non certo a un vasto pubblico. Questa copia è una delle pochissime sopravvissute senza che le pagine siano state tagliate e andrà all’asta il 16 marzo a Kestenbaum & Co. casa d'aste di New York. Appartenne alla ricchissima biblioteca di Fernando Colombo, figlio di Cristoforo, che raccolse forse la più grande collezione del suo tempo, tanto da fare invidia a principi, re e imperatori. A dimostrazione della statura intellettuale della famiglia Colombo.
Il Salterio appartiene a "una collezione privata europea" che la casa d'aste ha rifiutato di rivelare. Tre copie del 1516 del Salterio di Giustiniani sono state vendute sempre all'asta negli ultimi anni per $ 17.500, $ 18.000 e $ 19.200 .
Nelle foto Fernando Colombo e il frontespizio del Poliglotta Salterio del 1516