LA PRIMA RAFFIGURAZIONE DI NATIVI AMERICANI IN UN QUADRO DEL PINTURICCHIO IN VATICANO
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Il ritrovamento è straordinario. Il Direttore dei Musei Vaticani, lo storico dell’arte Antonio Paolucci, afferma di aver trovato quelle che potrebbero essere in assoluto le prime immagini degli indios americani, in un affresco che fu dipinto due anni dopo il primo viaggio di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo. Si tratta di uno schizzo raffigurante un gruppo di uomini nudi, che sembrano intenti a danzare, apparso durante il restauro dell’affresco la Resurrezione di Cristo dell’artista rinascimentale Andrea Pinturicchio, dipinto in una delle numerose sale che lui stesso decorò per il Papa spagnolo Alessandro VI.

Pinturicchio La Resurrezione di Cristo nativi americani           Pinturicchio La Resurrezione di Cristo

In un articolo del quotidiano della Santa Sede, l’Osservatore Romano, il professor Paolucci osserva che le figure corrispondono alle descrizioni degli indigeni che Cristoforo Colombo fece nei suoi scritti al momento dell’arrivo in America. Scrive Paolucci: «Tutto il ciclo di Pinturicchio dell’appartamento papale era sicuramente concluso alla fine del 1494. Il 7 giugno 1494 a Tordesillas, in Castiglia, veniva firmato il trattato omonimo che divideva le Indie Occidentali, le terre al di fuori dell’Europa, in un duopolio esclusivo fra l’impero spagnolo e l’impero portoghese. Il diario del primo viaggio di Colombo si data al 1492-93. Ed ecco quello che Colombo vide quel venerdì 12 ottobre 1492, quando mise piede in terra americana: “Vedemmo gente nuda (…) buona ed anzi amichevole. Venivano verso le nostre barchette a nuoto, recandoci pappagalli e fili di cotone, lance e molte altre cose, in cambio di altri oggetti come piccole perle di vetro e sonaglini che loro davamo”». Il professor Paolucci si domanda:«E se la precoce impressione di quegli uomini nudi, buoni e anche felici, che regalavano pappagalli e si tingevano il corpo di rosso e di nero, vivesse nelle figurine danzanti che stanno dietro la Resurrezione del Pinturicchio? Se così fosse sarebbe, quella, la prima rappresentazione figurativa dei nativi d’America». Il particolare dell’affresco con gli indios americani è emerso nel 2006, durante la realizzazione dei restauri delle Stanze del Pinturicchio, ma gli esperti d’arte vaticani si erano finora mostrati cauti sulla notizia della scoperta.«Non la abbiamo resa pubblica, perché volevamo svolgere ulteriori accertamenti. Ora invece riteniamo sia giunto il momento di mostrare quello che abbiamo trovato», ha dichiarato Maria Ludmila Pustka, direttrice del laboratorio di restauro vaticano, sezione dipinti.

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“Eran benissimo conformati, di bella statura e vaghi di volto; avevano i capelli grossi quasi come i crini dei cavalli, corti e cadenti sino alle sopracciglia: una ciocca ne lasciavano al di dietro senza tagliarla. Non sono né bianchi né neri, bensì ve n’ha che si dipingono in nero. altri in rosso, altri col colore che rinvengono”.

Così Cristoforo Colombo descrisse i primi indigeni da lui incontrati nelle Americhe, durante il suo primo viaggio del 1492-1493. Sullo sfondo della Resurrezionepotrebbe essere infatti ritornata alla luce proprio la prima rappresentazione figurativa dei nativi di America. La resurrezione di Gesù era anche per quei nuovi popoli.

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El descubrimiento es extraordinario. El director de los Museos Vaticanos, el profesor e historiador del arte Antonio Paolucci afirma haber encontrado las que podrían ser las primeras imágenes de los indios americanos en un fresco que fue pintado dos años después del primer viaje de Cristóbal Colón al Nuevo Mundo. Se trata de un bosquejo de un grupo de hombres desnudos, en actitud como de estar bailando, que ha aparecido durante la restauración del fresco de la «Resurrección de Cristo», del artista renacentista Pinturicchio, pintado en una de las numerosas salas que él decoró para el papa español Alejandro VI. En un artículo en el periódico de la Santa Sede, LŽOsservatore romano, el profesor Paolucci, comenta que las figuras se corresponden con las descripciones que Cristóbal Colón hizo en sus escritos sobre los indígenas a su llegada a América. Paolucci escribe: «Todo el ciclo de la pintura del Pinturicchio del apartamento papal se concluyó probablemente al final del 1494. El papa Borgia estaba interesado en el Nuevo Mundo, al igual que las grandes cancillerías de Europa. El 7 de junio de 1494 en Tordesillas (Castilla) se firmaba el tratado que dividía las Indias Occidentales, las tierras más allá de Europa, en un duopolio exclusivo entre el imperio español y el portugués. El diario del primer viaje de colón se fija en la fecha 1492-1493. Y esto es lo que vió Colón aquel viernes 12 de octubre de 1492, cuando puso pie en tierra americana: “Vimos gente desnuda (…) buena y amistosa. Venían a nuestras barcos a nado. Nos trajeron papagayos, hilo de algodón, lanzas y otras muchas cosas, en cambio de otros objetos como pequeñas cuentas de cristal que les dimos».

Restauración de 2006

El prestigioso profesor Paolucci se pregunta: «¿Y si la impresión de aquellos hombres desnudos, buenos y felices, que regalaban papagayos y se teñían el cuerpo de rojo y de negro, vivieran en las figuras danzantes que están detrás de la “Resurrección” de Pinturicchio? Si así fuera, esa sería la primera representación figurativa de los indios americanos». La pintura con los nativos americanos surgió durante larestauración del Pinturicchio que se realizó en el 2006, pero los expertos de arte vaticanos se habían mostrado hasta ahora cautos sobre su descubrimiento. «No le dimos publicidad, porque queríamos realizar ulteriores verificaciones. Ahora sí consideramos que es oportuno mostrar lo que hemos encontrado», ha afirmado la restauradora María Pustka.

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Erano sotto gli occhi di tutti da oltre cinque secoli, eppure nessuno li aveva mai notati prima d’ora: un gruppo di uomini nudi con copricapi piumati, intenti a danzare, che potrebbero essere la prima raffigurazione occidentale dei nativi americani. Ad annunciare la sorprendente scoperta è stato Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani. Il gruppo di uomini fa capolino nell’affresco di Pinturicchio raffigurante “La Resurrezione di Cristo”, negli appartamenti Borgia dei Musei Vaticani, appena restaurata: l’opera fu terminata nel 1494, appena due anni dopo l’arrivo di Colombo nel Nuovo Mondo.

Antonio Paolucci ha presentato la scoperta sull’Osservatore Romano con le seguenti parole: ”Sullo sfondo della Resurrezione, proprio dietro il soldato folgorato dal prodigioso evento, si vedono figurine di uomini nudi, ornati di penne, in atto (sembra) di danzare. Un uomo come Papa Borgia. Si tratta di un dettaglio dell’affresco raffigurante la “Resurrezione”; un dettaglio che il recente restauro condotto da Maria Pustka ci permette di vedere e (forse) di capire. Il cardinale Rodrigo Borgia diventa Papa col nome di Alessandro VI nell’agosto del 1492. Pochi mesi dopo, il 12 ottobre, Cristoforo Colombo mette piede nel Nuovo Mondo. Tutto il ciclo pinturicchiesco dell’appartamento papale era sicuramente concluso alla fine del 1494 perché il 1° gennaio 1495 in questi ambienti trovò sontuosa ospitalità re Carlo VIII di Francia accompagnato dai suoi baroni, dai suoi ministri, dai suoi preti. Il 7 giugno 1494 a Tordesillas, in Castiglia, veniva firmato il trattato nome che divideva le Indie Occidentali in un duopolio esclusivo fra l’impero spagnolo e l’impero portoghese. Il Nuovo Mondo veniva diviso dalla Raya, una linea meridiana che stabiliva le aree di influenza spagnola e portoghese. Il diario del “primo”W viaggio di Colombo si data al 1492-1493.

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