L’ULTIMO INDIO DELL’AMAZZONIA E IL “GENOCIDIO” DI COLOMBO
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Era l’ultimo sopravvissuto della sua tribù. Lo chiamavano “l’uomo della buca” per l’abitudine di scavare trappole per gli animali. Ha vissuto solo per circa 25 anni, poiché i membri del suo popolo erano stati sterminati e continuano ad essere uccisi nel cuore dell’Amazzonia, per fare posto alla deforestazione e all’allevamento del bestiame.

Un genocidio in piena era moderna sotto gli occhi di tutti, che pochissimi condannano e che non riguarda soltanto il Brasile. E’ l’ulteriore dimostrazione dell’ignoranza, della falsità, dell’ipocrisia e del fondamentalismo di chi abbatte le statue di Cristoforo Colombo. La schiavitù al suo tempo non era condannata dalla legge come oggi, i diritti dell’uomo erano di là da venire. Gli europei facevano schiavi, gli arabi e gli orientali facevano schiavi, i neri facevano schiavi, gli stessi indios facevano schiavi e praticavano il cannibalismo. Senza contare che Colombo ebbe con molte tribù indigene un rapporto esemplare. Tranne con chi lo affrontava da nemico, essendo un uomo d’armi, e con i mangiatori di carne umana. Le sue parole, al primo incontro, dopo lo sbarco non sono e non saranno mai quelle di un genocida: “Io, affinchè ci accogliessero in grande amicizia, poiché conobbi che era gente che meglio si sarebbe data e convertita alla nostra Santa Fede con l’amore che non con la forza”, concetto che deriva dall’essere in linea con i dettami di san Francesco, di cui indossava anche il saio. “Sono ben fatti e di bellissimi corpi e di bei sembianti … generalmente sono tutti di buona statura, di modi gentili e ben fatti … devono essere buoni e di ingegno vivace … - e ripete il giorno dopo - gente assai bella … hanno gambe ben dritte e non hanno pancia è questa gente fuori di modo mansueta … io a Nostro Signore piacendo, quando mi partirò da qui, porterò con me 6 di questi uomini che condurrò alle Vostre Altezze affinché imparino a parlare”. Questa la grande tratta nelle intenzioni del navigatore, anche se poi le cose cambieranno, ma non per colpa sua.

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