Non è una novità, difatti la notizia è un pò datata, ma vale la pena ugualmente di ricordarla perché è passata sotto silenzio per troppo tempo. Tanto più che viene rilanciata in questi giorni da un documentario di Focus. Secondo la storia accademica non sono esistiti contatti tra i popoli del Medio Oriente e quelli del Nuovo Mondo nell’antichità.
Poi l’incredibile scoperta di mummie sulle quali sono state trovate tracce di tabacco e di cocaina, piante sconosciute fino al fatidico 1492. Naturalmente gli esperti respingono ogni speculazione etichettandole come mummie false. Ma gli indizi di un rapporto tra i due mondi, separati dall’Oceano Atlantico, sono però tali e tante che si può tranquillamente ipotizzare uno scambio mai ufficializzato e divulgato alle masse fino alla spedizione di Cristoforo Colombo. Una conoscenza riservata a certe élites del tempo, che poterono avvantaggiarsi di alcuni segreti, come per esempio l’ubicazione di miniere di oro, argento, pietre preziose, perle, spezie e altro. Non è la sola prova: conferme vengono da chi ha studiato alcuni petroglifi, come nel caso in Brasile della Pedra de Ingà, un enorme monolite scolpito, che si fa risalire anche ad Atlantide o a spedizioni fenicie, sia analizzando alcuni manufatti, come nel caso della Fuente Magna, un vaso inciso con alfabeto cuneiforme o il Monolito di Pokotia tutti e due in Bolivia che potrebbero rimandare ai Sumeri. Sia esaminando sentieri che dalla costa del Brasile portano nell’interno del continente come nel caso del cammino del Peabirù, oggi in larga parte scomparso. Tratturo che ha scatenato improbabili ipotesi sulla sua possibile creazione da parte dei Vichinghi o dei Sumeri - o persino dell'apostolo San Tommaso, presumibilmente proveniente da una missione evangelizzatrice in India.