Ho sperato fino all'ultimo, vista anche la smentita del fratello, che fosse un falso annuncio. Pare invece che la notizia sia proprio vera. Nichi Vendola è diventato “papà”. Coronando il suo sogno d’amore con il compagno Eddy Testa. È un maschietto, si chiamerà Tobia Antonio. Non avrà mai una madre. Ma quello che più mi sconcerta è che l’operazione sia stata concepita e realizzata da una delle voci capipopolo della sinistra estrema.
Che si ritiene superiore moralmente, che è contro il capitalismo e per la solidarietà e l’empatia per le fasce più deboli della società; che condanna, come condanniamo tutti, lo schiavismo, che vorrebbe rispetto per le donne, che vede l’America come il demonio. Tobia Antonio, ma lui è innocente, è frutto di un mercimonio tipico del capitalismo più deteriore. Dovrebbe essere costato sui 100.000 euro a dire poco. Un salto in avanti rispetto ai completini pastello e alla erre moscia di Bertinotti. La madre è americana (!), l’utero in affitto parrebbe essere di un’indonesiana (!) . Affittata come una suite di un grande albergo. Non si sa se sia indigente, ma lo sfruttamento di stampo schiavistico, come si comportavano una volta i conquistatori, è comunque evidente. “Per quanto mi riguarda – dichiarava Vendola - ogni volta che leggo di un neonato abbandonato in un cassonetto dell'immondizia, vorrei correre a prendermi cura di quella creatura». Perché non lo ha fatto? In quel caso sì, pur con tutti i dubbi sul futuro della creatura, l’ avrebbe almeno salvata da una situazione disperata. Così invece siamo al rinnegamento di ogni regola e di ogni precedente dichiarazione ideologico-politica- E non ci venga ad affabulare il trasversale Nichi con il suo eloquio attorcigliato. I figli quando vengono al mondo non ci chiedono il perché. Ma pur augurando ogni serenità a Tobia Antonio, mi auguro con tutto il cuore che non debba un domani rivendicare il diritto di pretendere il suo perché. Di fronte al trionfo dell’egoismo.