Vladimir Vladimirovic Putin Silvio Berlusconi
Vladimir Vladimirovic Putin Silvio Berlusconi
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Muoia Sansone con tutti filistei: sembra questa ormai la filosofia di quello che fu un genio, nel bene come nel male. E che a dirla tutta è stato anche martirizzato dalla magistratura. Ora basta guardarlo: ciondola come uno spaventapasseri squassato dal vento, il viso è una maschera sempre più vicina alle zucche di Halloween.

I denti bianchissimi e i capelli posticci, il sorriso stampato a guance spalancate. I bacini e gli sponsali con la “signora” Fascina, cercando di emulare gli innamorati di Peynet, hanno del patetico e del grottesco. Cavaliere ci sei o ci fai? O è solo il livore di chi è abituato da sempre ad avere lo scettro e si sente scippato? E che dopo avere sdoganato i reprobi gode, come il conte Ugolino, nel divorare i suoi figli? Prima il “vaffa”, poi i pizzini, ora le ennesime picconate. A danno di cappuccetto bianco, per giunta una donna e nemmeno una escort nipote almeno di Mubarak, una "signora" che, secondo lui, usurpa il seggio di Presidente del Consiglio. Perché “cavaliere”, senza più ronzino, parla solo ora, a modo suo, della guerra in Ucraina e solfeggia nuovamente con Putin? Non è la stessa persona che si diceva sempre preoccupata del bene dell’Italia? Se ci fossero ancora la Merkel e Sarkosy avrebbero una sacrosanta ragione questa volta e qualche motivo in più per fare il famoso sorrisino. Mentre la sinistra comincia a fare addirittura il tifo per lui.

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