A Firenze, nella Cappella dei Magi, a palazzo Medici Riccardi, si può ammirare il capolavoro di Benozzo Gozzoli affrescato sulle pareti. Nel quale si nasconde, in un misterioso secondo piano, un personaggio dalle pelle scura e con tre piume in testa: un inconfondibile indio americano. Questo decenni prima della “scoperta” ufficiale nel 1492 del continente americano.
Il ciclo dipinto sulle pareti, denso di curiosità orientali, si ricollega al concilio del 1439-1442 quando nella città toscana, all’avanguardia del Rinascimento, convennero delegazioni da tutto il mondo, Asia compresa. E’ la stessa figura che ritroviamo ripetuta nell’immagine che illustra le tipologie dei nativi americani e che fa parte anche dell’incredibile collezione di manufatti raccolta da Padre Crespi (si veda l’articolo in questione nel sito facendo un cerca). Se si aggiungono le molteplici mappe “impossibili”, che raffigurano le Americhe prima del tempo ne consegue che quando Colombo andò nell’"Otro Mundo”, come lo battezzò, non c’era nulla da scoprire. Resta il fatto che il mondo è cambiato solo con lui.
ANCORA A PROPOSITO DEL PRESUNTO INDIO NELL’AFFRESCO DI BENOZZO GOZZOLI
Pubblichiamo un intervento, a proposito del presunto indio, che compare nella stanza affrescata a Firenze da Benozzo Gozzoli, di Agostino De Santi Abiati. Che interpreta e dà una spiegazione della singolare raffigurazione. E a questo punto credo sia doverosa una precisazione. Io pubblico, anche a nome di altri ai quali rimane la responsabilità di quanto scritto, tutto ciò che può far sorgere qualche dubbio e stimolare il confronto. Sorvolando a volte sul rigore scientifico. Anche quando per primi abbiamo delle riserve. Tanto è vero che molte “Provocazioni” vengono inserite nel menù curiosità. Tanto più che quel presunto rigore ha provocato e provoca ancora disastri, alimentando certezze storiche che non lo sono affatto. E contribuendo a violentare la verità. Forse più di una volta sarebbe, pertanto, necessario un punto interrogativo per quanto riguarda i titoli. Ma in questo caso confesso la debolezza di tentare di attrarre l’attenzione del lettore per poi orientarlo verso altri temi più approfonditi, scientificamente. E sui quali metteremmo la mano sul fuoco.
di Agostino De Santi Abati
A Firenze, nella Cappella dei Magi, a palazzo Medici Riccardi, si può ammirare l’affresco attribuito a Benozzo Gozzoli. Nel quale si nasconde un personaggio dalla apparente pelle scura e con tre piume in testa che ha le sembianze di un vero e proprio indio americano. In base all’attribuzione del dipinto si fa risalire lo stesso al 1459 decenni prima della “scoperta” ufficiale nel 1492 del continente americano. Quindi si era già a conoscenza dei popoli che abitavano le Americhe? E quindi si era già scoperta molti anni prima della data ufficiale? Se sulla scoperta è ormai sicuro che Colombo non scoprì nulla (per ovvi motivi di lunghezza del post ne parleremo in un altro momento) il discorso dell’indios nel dipinto è un'altra storia. Il ciclo dipinto sulle pareti, denso di curiosità orientali, si ricollega al concilio del 1439-1442 quando nella città toscana, all’avanguardia del Rinascimento, convennero delegazioni da tutto il mondo, Asia compresa.
Iniziamo col dire che la certezza matematica che gli affreschi di Palazzo Medici Riccardi siano attribuibili al Gozzoli NON C'é infatti questo piccolo spazio era la cappella privata di famiglia e fu realizzata sì nel 1459, a forma originariamente quadrangolare (oggi un angolo è scantonato per via dei lavori seicenteschi allo scalone), con una piccola abside sempre a pianta quadrata, senza finestre. Quindi fu alterato nel corso del tempo ed essendo affreschi probabilmente furono più volte rimaneggiati nello stile originario inoltre si dice che nel luglio dello stesso anno cioè il 1459 iniziò il completamento della Cappella dei Magi suona al quanto strano il verbo completamento e quindi da chi era stato iniziato? o forse bisogna ribaltare e dire che fu completato da qualcun altro? A parte la NON matematica certezza dell'attribuzione va detto che nel particolare evidenziato (la testa dell’indio) è vero sembra essere un Indios ma sia copricapo con piume che capigliatura a caschetto erano mode dell'epoca che sò basta vedere il dipinto del profilo di ludovico il Moro.
Per quanto riguarda le tre piume anch’esso era un copricapo usato in quel periodo infatti nei pressi di Santa Maria Novella, sorge la cappella edificata, su progetto del celeberrimo architetto Leon Battista Alberti, per conto della famiglia Rucellai, la quale ordinò al suo interno l’edificazione di un sacello, in forma di tempietto, che richiamasse le dimensioni del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il tempietto presenta una curiosa particolarità: le pareti esterne del tempietto progettato da Leon Battista Alberti, infatti, sono adorne di motivi geometrici e simboli che stuzzicano la fantasia e spingono l’osservatore a chiedersi se dietro agli intrecci di linee disegnati dalle tarsìe marmoree si celino significati reconditi.
Ciascuno dei membri della famiglia, che ascendeva al governo della città, si dotava di un proprio “stemma personale”, i cui elementi rappresentavano simboli significativi delle rispettive vicende personali. Così, l’impresa personale di Cosimo il Vecchio, detto Pater Patriae è costituito da tre piume che convergono al centro di un mazzocchio (il cerchio di feltro che costituiva parte integrante del TIPICO COPRICAPO RINASCIMENTALE, e si poneva in capo a cingere la fronte) tempestato di pietre preziose. (L’impresa di Cosimo si trova sulla parete nord del tempietto).
A questo punto pare evidente che siamo difronte alla rappresentazione NON di un INDIOS ma di un personaggio importante di Firenze di quel periodo CHE SIA PROPRIO LUDOVICO IL MORO?
CHI È IL PRESUNTO INDIO CHE SI VEDE NELL'AFFRESCO DELLA CAPPELLA DEI MAGI?
Nel precedente post abbiamo sfatato le fantasie che vogliono il personaggio rappresentato UN INDIO adesso rimane il mistero di chi rappresenta, nel sito dedicato agli affreschi del Palazzo Mediceo - www.palazzo-medici.it/mediateca/it/Scheda_Il_Viaggio_dei_Magi - Vengono elencati alcuni degli individui rappresentati e manca proprio la testa incoronata dalle tre piume. Se avete letto il precedente post e siete stati attenti a ciò che ho scritto, vi accorgerete che il possessore di quel particolare copricapo e già stato svelato, infatti altri non è che Cosimo De Medici detto il Vecchio, o anche Pater Patriae infatti il suo stemma era costituito appunto da tre piume che convergono al centro di un mazzocchio (il cerchio di feltro che costituiva parte integrante del TIPICO COPRICAPO RINASCIMENTALE, e si poneva in capo a cingere la fronte) difatti se mettiamo a confronto i due personaggi noteremo la forte somiglianza.
Sperando di non dover tornare ancora sull'argomento.