In italia siamo sempre al regime. Trovo incredibile che in Italia, cosa che non mi pare accada in nessun altro paese, a distanza di circa 70 anni le parole fascista e fascismo, regime (ma dove?) siano ancora le più gettonate per infamare e cercare di mettere alla gogna l’avversario in mancanza di ulteriori argomenti concreti. Accade frequentissimamente nelle volgari zuffe parlamentari, ma soprattutto è accaduto ai recenti capi del governo. E’ accaduto a Craxi, è accaduto a Berlusconi, sta accadendo a Renzi, che, guarda caso, non è considerato di sinistra.
Se ne deduce che qualsiasi governo che non abbia avuto il placet di chi per tanti anni ha alzato il pugno (lo ha fatto ancora il figlio di Fo ai funerali del padre) non gode di nessuna legittimità, solo per il fatto di non avere mai sbandierato falce e martello. Oltre ad essere il prodotto di un’opposizione che, anche quando va al potere con il contributo del voto POPOLARE, non può essere accettata e va combattuta per il solo fatto di esistere. Siamo di fronte a un fenomeno che non ha nulla a che vedere con la democrazia. Perché si può facilmente cambiare nome, come per il partito cosiddetto democratico, ma non si può cambiare altrettanto facilmente una mentalità. Specie quella di chi è sempre pronto a scagliare ciecamente la prima pietra. E questo non suoni come scusante per le mancanze e gli errori della cosiddetta destra italiana. Faziosi e antidemocratici i primi, fallimentari i secondi.