Vedo che tutti si sbattono per il sì o per il no. Non sempre dandone motivazioni plausibili. Vedo che il no è dato in netto vantaggio. E allora anche io mi butto nella mischia con il rischio di alienarmi più di un’amicizia. Perché in Italia da sempre è purtroppo così: se non sei con me sei contro di me. Il perché e il percome? Superflui.
E allora confesso che io sono e sarò per il SI’. E cerco di spiegarmi. Renzi è indubbiamente arrogante, ai limiti della buona educazione. Basta guardare come sfila quando con ospiti illustri passa in rassegna le truppe per capire che ha un ego ipertrofico. Si trascina fra gli scheletri nell’armadio “uno stai sereno” raccapricciante. Promette anche ciò che sa di non poter mantenere. Ma chi non lo ha fatto prima di lui? Parla e straparla. Ma almeno parla bene, i suoi argomenti sono convincenti, utilizza concetti e parole come un giocoliere. Ha avuto il coraggio di mettere alle corde i sindacati, cosa che nessuno si era mai azzardato nemmeno a pensare. Lo dicevano schiavo della Merkel, si muove in Europa come un Gianburrasca insolente. Ha un'energia straripante, ai limiti del dono dell’ubiquità. Un venditore di pentole, un piazzista? Francamente non mi pare. Certo non tutto, ma qualcosa sta portando a casa. Gli 80 euro, i 500 per i giovani sono mancette elettorali? Probabile, ma le idee sono buone e lui almeno le ha avute. La riforma della costituzione non è perfetta? Nulla, specie in politica, è mai perfetto. Perché poi non si potrebbe correggerla una volta sperimentate le novità invece di attendere ancora? Intanto qualcosa cambierebbe e forse si snellisce veramente l’iter delle leggi. Il senato è un senaticchio? A mio avviso è il punto più debole di tutte le novità. Troppi e troppo delicati i compiti per personaggi che in passato non hanno dato grandi prove. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. La verità più vera di tutta questa interminabile, noiosissima faida sta nell’ingombrante presenza di Renzi. Sicuramente non il meglio possibile, ma allo stato dei fatti il meno peggio. Per cui non stiamo parlando di un referendum sulla costituzione, ma di un referendum su Renzi si o Renzi no. L’unico leader su piazza, come ha detto Berlusconi. In grado inoltre di irritare la sinistra fondamentalista come lui. E quindi come lui da affossare. Anche in assenza del bunga bunga.